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Nicolò Zenga: “Il rapporto con papà è cambiato, sono maturato ed è tutto diverso”

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Le parole del figlio dell'ex portiere dell'Inter sul rapporto con suo padre

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A Storie italiane, Nicolò Zenga - figlio nato dalla relazione tra l'ex portiere dell'Inter e Roberta Termali - ha parlato del loro ritrovato rapporto e di come ha vissuto da piccolo la distanza dal suo papà.

-Il rapporto con papà com'è ora?

Era complicato, ma con la mia maturazione ho imparato a gestire il rapporto da uomo a uomo e in maniera matura. Da un anno a questa parte le cose stanno andando meglio. Sicuramente è cambiata la dinamica. Abbiamo caratteri diversi. Non ci capivamo e da ragazzo non mi sembrava che volesse capirmi e non ci eravamo mai messi l'uno nei panni dell'altro.

-Tu sei molto maturo e sembri aver sofferto tanto anche per la mancanza del tuo papà. sempre complicato dire di chi è la colpa e riflettere, che cosa ci ha fatto soffrire. Poi lui non c'era mai...

Da bambino non capisci perché papà non c'è e poi capisci che era così per forza di cose. Negli anni dopo la separazione ci siamo allontanati, noi con mamma siamo andati a vivere nelle Marche. Ma ho rivalutato tante cose col passare del tempo. Ho un carattere chiuso e riflessivo e lui non ha trovato la chiave giusta per capirmi.

-Quante volte ti è mancato il suo abbraccio?

Quanto manca un papà ad un bambino. Ma ho avuto mamma, i miei fratelli e mio nonno, il papà di mia madre. Il compagno di mia mamma è un punto di riferimento, sono rimasto nelle sue orme perché siamo simili caratterialmente. Lui si è sempre messo a disposizione e mi diceva che era un amico e non un secondo padre perché papà c'è.

-Fatto pace con tante situazioni del passato e dopo aver sofferto per la separazione. Per gli altri tuo papà era sicuramente un idolo...

Non essendo mai stato legato al calcio non è mai stato un idolo in quel senso per me. Ma è uno sportivo importante e ne parlavano tanti tifosi. Alle elementari mi mettevano da parte anche perché ero figlio di... Di questo ho sofferto molto perché a volte i bambini non hanno la sensibilità di capire tante cose. 

(Fonte: Rai1)