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Tamberi: “A Parigi il momento più brutto. Mi piace più il basket dell’atletica”

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Le confessioni del campione in un'intervista concessa a Belve, il programma condotto e ideato da Francesca Fagnani
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Gianmarco Tamberi, ospite della seconda puntata di Belve su Rai2, il programma condotto e ideato da Francesca Fagnani, in un'intervista coraggiosa e inedita con la conduttrice parla del rapporto complicato con il padre: «Il fallimento più grande della mia vita. Mi sono sentito tradito dalla figura genitoriale», ha detto rispondendo alle domande della giornalista.

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Il campione ha anche affrontato il tema del suo futuro: «Ci penso ogni giorno». Sui giochi di Parigi ai quali non è arrivata al meglio per problemi di calcoli renali: «Ero a Parigi, sicuramente tra i favoriti. Mi sentivo forte. Invece è stato il momento più brutto, sia come dolore fisico che mentale, che d'animo». Non mancano una stoccata al nuotatore olimpico Thomas Ceccon e una sorprendente ammissione: «Non amavo il salto in alto e tuttora mi piace molto di più il basket: se avessi giocato ancora sarei stato meno orgoglioso, ma più felice. Non è così bello saltare un'asticella. Mi piace tuttora molto di più il basket. Ho dovuto fare quella scelta ma non amo quello che faccio», ha sottolineato.

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Il rapporto mancato con il padre

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In uno dei momenti più intensi dell'intervista (come rivelato da alcune anticipazioni del programma), il campione olimpico racconta il complesso rapporto con il padre in passato definito "orrendo". «Ho definito il rapporto con mio padre orrendo? Ci sono stati veramente tanti brutti episodi nel nostro rapporto ed è il motivo per cui poi un rapporto di deteriora a tal punto da essere, non voglio dire irrecuperabile perché mai dire mai, però diventa davvero complicato metterci le pezze. Le regole che mi impose sono le mie regole di ora? Sì. Ma avevo 18 anni e fa la differenza. Un conto è imporsele, un conto è scegliere, un conto è qualcuno che sceglie per te. Un genitore deve aiutarti a prendere la strada giusta ma non obbligarti a scegliere quella strada. Io mi sono sentito in quel momento molto tradito dalla figura genitoriale. Se a Parigi mi è mancato mio padre? Passo», ha confessato l'atleta.

(Fonte: Belve)

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