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Ilary Blasi: “Io e Totti? Rapporto edificante e sempre in evoluzione. Ci sosteniamo”

Ilary Blasi ospite a Verissimo (Mediaset)

La moglie dell'ex capitano della Roma è stata ospite a Verissimo per presentare il suo nuovo programma l'Isola dei Famosi

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Lunedì torna in tv con l'Isola dei Famosi. Ilary Blasi ha parlato della sua nuova esperienza a Verissimo, ma alla sua amica Silvia Toffanin ha raccontato anche un po' di sé. «Sono un po' arrugginita, magari sarà come andare in bicicletta. Sono molto carica, ho voglia di iniziare questa nuova esperienza. Non ci penso ancora, mancano due giorni. Ci penso poco prima di iniziare, ti prende quel mal di pancia, magari deve fare qualcosa. Che dici, lo faccio un clistere? (Ride.ndr). Questa magari la tagliamo...».

«Qui non si taglia nulla», dice la Toffanin. «Sai - ha ripreso Ilary - sono in quella età in cui quello che sento dico ed è un po' pericoloso. La mia amica mi ha detto di pensare magari prima di dire qualcosa. Ma non c'è tempo di contare fino a dieci».

-Tu vieni da una famiglia molto piena di amore. Tu come sei oggi? 

Uno cerca sempre di riproporre il modello con cui è cresciuto, un po' credo di esserci riuscita. Siamo una famiglia molto unita in cui regna amore, serenità, c'è molto equilibrio. Mi sembra di aver fatto un buon lavoro, poi la conferma viene dai figli. I due più grandi mi sembrano educati e pensano di aver fatto un buon lavoro. Dire ti voglio bene ai genitori? Io non lo dico mai ai miei, forse perché mi vergogno. Mio padre è disperato: noi siamo tre figlie femmine e sta arrivando un'altra nipotina femmina. 

 Ilary Blasi ospite a Verissimo (Mediaset)

-Arriva un compleanno importante...

Il bilancio l'ho fatto qualche anno fa. Ne compio 40 anni e chiudo in positivo il bilancio, ho riempito la mia vita di quello che volevo, di quello che mi aspettavo e mi piaceva e per questo sono orgogliosa di questo. Ho sempre cercato di far combaciare famiglia, figli, lavoro, amicizie. Avere un figlio di quasi 16 anni indipendente ed autonomo, penso che ne è passato di tempo. Ogni anno che passa ti rendi conto che la vita scorre veloci. Per fortuna la più piccola ci fa sentire giovani. Christian è presente, Chanel vive nella sua camera, ci paga l'affitto, fa le apparizioni. Abbiamo un bel rapporto ma è nella fase adolescenziale. Per ora un'adolescente tranquilla.

-Cosa sogno per loro? 

Domanda difficile. Ai tempi nostri non avevamo quello che hanno loro, loro sono molto fortunati e quindi ogni cosa sembra stupida o banale. Quello che sempre dico a Chanel è di essere indipendente perché l'indipendenza è libertà, ti fa essere strutturata e ti fa scegliere. Le dico sempre di puntare su di lei e di essere curiosa. A Christian dico di essere curioso e libero di fare le sue scelte. Gli piace molto il calcio, si diverte. Non so se in questa fase ancora pensa a fare il calciatore, da pochissimo si è fidanzato. 

-Metà della tua vita l'hai passata con Francesco. Se dovessi fare un bilancio con lui?

Un rapporto che matura di anno in anno. Non sono romantica. Ma se devo dire una cosa carina su di lui: è che dopo venti anni mi guarda ancora con gli stessi occhi. A volte penso, si sarà impallato. Quando mi chiedono qual è il segreto io non lo so. Si parte dalla base, dall'amore, dal bene, dalla voglia di stare insieme. Noi ci siamo sempre sostenuti, anche nei momenti difficili, di sconforto. Quindi il nostro rapporto è edificante. Ti fa bene. Lui fa bene a me e io a lui. c'è una costruzione tutt'ora in corso. Le persone evolvono e non sempre si viaggia sulla stessa linea d'onda. Il dialogo credo sia fondamentale, confrontarsi. È un rapporto che costruiamo di anno in anno e giorno dopo giorno. 

-Gli sei stato vicino anche quando è morto il suo papà...

Il covid questo fa e continua a fare. Ma credo che uno non sia mai pronto alla morte di un genitore. Non c'è un momento in cui sei pronto. Ma sicuramente questo modo violento, in cui non realizzi quello che succede, non te ne fai una ragione. È come un buco nero, non puoi più sentire, vedere, e Francesco ha sofferto molto perché si sentiva in colpa. Bisognerebbe dirlo più spesso ai propri genitori il bene che si prova. Alla fine uno si deve concentrare sui momenti belli. Francesco è stato fortunato perché i suoi genitori lo hanno visto realizzarsi. Solo così si va avanti. 

(Fonte: Verissimo)