Golssip
I migliori video scelti dal nostro canale

social

Paola Ferrari: “Ilaria D’Amico? Mi aspettavo più riconoscenza. Che coraggio la Juve con…”

Le parole della giornalista sportiva

Redazione Golssip

Paola Ferrari lavorerà a Novantesimo Minuto insieme ad Enrico Varriale. La giornalista si è raccontata recentemente in un'intervista a Repubblica. Sul calcio senza spettatori ha dichiarato: «Bisogna calibrare bene le parole, mostrare tutto per bene, anche l’emozione ma senza dimenticare il resto, quello che tutti abbiamo vissuto. Il calcio in chiaro della Rai parla a chiunque, è una specie di abbraccio collettivo. Quello di Sky e Dazn è forse più elitario, ma entrambi sono molto importanti. Se è calcio vero anche senza tifosi? Assolutamente sì. Se Zaniolo si fa male in quel modo, io piango davanti alla tivù. E un bel gol resta un bel gol. Non possiamo ricominciare come se non fosse successo niente. Vorrei un campionato con meno tensioni, meno violenza e insulti e più civiltà, se non abbiamo imparato stavolta non impareremo mai. Il pubblico allo stadio resta insostituibile ed è tempo che ritorni, in sicurezza e con la massima cautela: speriamo che a ottobre o al massimo novembre sia così».

Un nuovo lockdown? «Non pensiamoci neanche. Il calcio ha dimostrato forza e organizzazione per ripartire, ora vogliamo tutti ritornare a vivere davvero rispettando le regole».

Giornaliste sportive: «È tempo di smettere di considerare il corpo femminile come una scorciatoia per gli ascolti. Questo ha fatto comodo a tanti, femmine e maschi».

Tifosa del Milan: «Avevo otto anni quando mio papà interista mi portava all’Arena di Milano a vedere le partite, però io non lo seguii nella sua passione. Ora mi sembra stia nascendo una bella scommessa di giovani attorno a quel fenomeno di Ibra. Anche la Juve mette curiosità: che coraggio, con Pirlo».

Ilaria D'Amico: «Ilaria è sempre stata la mia prima competitor, la più brava. Le dico in bocca al lupo per la sua nuova avventura, però mi aspettavo più riconoscenza verso di lei. Ilaria ha lasciato il segno, ma forse non per tutti è così».

(Repubblica)