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Il durissimo comunicato del fidanzato di Wanda che fotografa il brutto momento: “È un calvario”

Redazione Golssip
Lo sfogo del rapper che parla del suo calvario

Negli ultimi tempi, Elián Valenzuela ha dovuto affrontare diversi scandali mediatici. Oltre al processo con gravi accuse a suo carico, c'è stata anche la polemica relativa alla sua relazione con Wanda Nara. Il rapper ha condiviso un lungo e durissimo sfogo che ha messo al centro l'importanza della salute mentale.

“Sono Elián Valenzuela, ma tutti mi conoscono come L-Gante. Ho 24 anni, sono un artista e vivo di musica da molto tempo. L'ho sempre detto, sono un ragazzo di quartiere che ha ottenuto tutto ciò che ha fatto partendo dal basso, facendosi a pezzi, superando infiniti ostacoli, soprattutto il pregiudizio. Nel corso degli anni, l'odio, l'invidia, le critiche classiste e razziali nei miei confronti mi hanno solo reso più forte. Ho sempre detto che tutte le cattive vibrazioni che mi hanno lanciato contro mi hanno reso più forte e così è stato fino a oggi. Non mi arrenderò mai, ma la realtà è che oggi sono pieno di angoscia e dolore. Sono riusciti a portarmi in un punto che non avrei mai immaginato. Pensavo che il processo in cui sono stato assolto sarebbe stato un punto di partenza, ma mi sbagliavo. Dopo l'assoluzione hanno un solo scopo: vogliono, devono vedermi cadere. Chi? Alcuni degli avvocati che ho affrontato e battuto in tribunale, molti della stampa che mi chiamano quotidianamente, chiedendomi o di dare loro una storia o di trovare un avvocato che parli male di me, mi hanno detto molte volte: prestami dei soldi o ti denuncio, tutto è diventato un calvario. Non si fermano con le aggravanti, non smettono di buttarmi fango sui media. Prima hanno detto che ero coinvolto e persino fotografato nel mezzo di un'indagine sul traffico di droga. È una bugia, non c'è un solo caso in cui il mio nome e la mia reputazione siano in gioco. Ho dovuto presentare un habeas corpus e solo allora ho potuto dimostrare che il mio onore è ancora intoccabile. Ora che hanno esaurito le bugie, lungi dal fermarsi, ne stanno inventando una più orribile, se ne può esistere una. Vivo con strane auto che mi seguono, a casa mia, a casa di mia figlia, a casa della mia compagna, appaiono quotidianamente sui media. Non vi fermerete finché non mi succederà qualcosa”, ha detto. “La copertura mediatica e lo show televisivo si sono trasformati in una persecuzione. Sento addirittura che non solo vogliono vedermi in prigione, forse vogliono vedermi morire o togliermi la vita. Si sono spinti troppo oltre. Non pensavo che fossero capaci di tanto, mi sbagliavo. Questo preoccupa mia figlia, la mia compagna, i miei parenti e tutte le persone che mi vogliono bene. Vi chiedo di prendervi cura della salute mentale delle persone”.