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Dotto: “Le donne che parlano di calcio smettono di esserlo”. E cita la Leotta. Lei replica

La conduttrice di Dazn e giornalista sportiva ha risposto ad un articolo scritto dal giornalista sul mondo del calcio come lavoro non proprio per le 'femmine'

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"Una donna, ma diciamola femmina, che parla di calcio, non mi rivolta lo stomaco, smette di esistere l’attimo stesso in cui lo fa"Dopo che l'Inter ha tolto la fascia di capitano a Mauro Icardi per non aver preso posizione nei confronti di alcune dichiarazioni della moglie agente, Wanda Nara, contro il suo spogliatoio, si è dato vita ad un dibattito su donne e calcio. Quelle con cui apriamo l'articolo sono le parole di Giancarlo Dotto, un giornalista noto e che sul Corriere dello Sport ha parlato proprio delle donne nel calcio. E dato che non è stato proprio tenerissimo, gli ha risposto Diletta Leotta, con una lettera inviata a Dagospia. Il giornalista ha citato anche lei tra le donne che parlano per sbaglio di calcio, ma potrebbe "trattarsi benissimo di cosmetica o botanica".

"A quanto pare, sono capace di fare il mio mestiere così bene che la mia professionalità fa arricciare il naso, o venire la pelle d’oca, ad una delle penne più affermate del giornalismo sportivo: Giancarlo Dotto. Da 6 anni mi occupo di sport e di calcio in tv, e non di botanica, cosmetica o astrofisica, né considero questi ultimi sei anni di lavoro il mio hobby del week-end. Né farei mai un lavoro senza averne la più pallida nozione, come Dotto sostiene. Faccio semplicemente il mio lavoro e lo faccio da anni con passione e puntualità e sì anche con un tocco di femminilità, che non guasta, e che per fortuna a volte mi fa prendere le distanze da certe situazioni paradossali che possono verificarsi a bordo campo o in uno studio, dove, ci sono personalità o giornalisti dai facili giudizi e dalle maniere da uomo non proprio moderno. Comunque, caro Dotto(re) di calcio, che da oggi sarà ufficialmente il mio guru in materia sportiva, sono pronta con il telecomando nella mano sinistra e un Cosmopolitan nella mano destra, per trovare un clichè scontato almeno quanto il suo sulle donne del calcio, per gustarmi la sua prossima trasmissione sportiva, dove avrei solo da imparare dalle sue ultime teorie sulle tattiche di gioco. Mi verrà sicuramente voglia di prendere un’altra laurea sempre da lei ispirata: magari con una tesi sulla discriminazione di genere nel mondo del lavoro. Tema sempre triste ma aimè sempre in voga", le parole della conduttrice e volto di DAZN.

(fonte: Dagospia)

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