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Berardi: “Le nozze? Più tranquillo quando ho calciato il rigore agli Europei”, lei: “Ho…”

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La coppia è in luna di miele e vive una bellissima favola d'amore da dieci anni

Redazione Golssip

Domenico Berardi e Francesca Fantuzzi si sono sposati sul Lago di Garda. Il loro matrimonio era il giorno che avevano sempre sognato e voluto. Il giusto coronamento di quello che è stato a tutti gli effetti un colpo di fulmine che dura da dieci anni. Entrambi emozionantissimi, Domenico racconta ai microfoni di Chi: «Ero più tranquillo quando ho calciato il rigore alla finale degli Europei». Ora la coppia, con il piccolo Nicolò, si gode la luna di miele a Portofino, poi si sposterà a Forte dei Marmi, in attesa di capire dove giocherà l’anno prossimo l’attaccante del Sassuolo. Il futuro si chiamerà Milan, Juventus o Roma? Francesca racconta «L’ho dovuto corteggiare. Era il 2012, lui si allenava con la Primavera del Sassuolo a San Michele, vicino a casa mia. L’ho visto e mi ha colpito subito il suo sguardo, da ragazzo buono, così l’ho cercato. È stato l’unico che mi abbia colpito in questo modo. Ma ci è voluto tempo. Gli ho scritto su Facebook gli auguri di compleanno l’1 agosto e siamo usciti a dicembre». Ma pare che non sia stato tutto facile. Domenico svela: «All’inizio non l’ho calcolata (ride, ndr), poi ci siamo sentiti e ci siamo visti in un bar. Mi ha colpito subito la sua simpatia, il suo modo di fare, la sua tenacia. Mi è scattato il classico colpo di fulmine. Poi, certo, c’entra anche la bellezza. Francesca ha portato nella mia vita gioia, stabilità, le cose fondamentali. Quando l’ho vista ho detto: “È lei, per forza”». Francesca aveva già capito tutto: «Mi è piaciuto subito il fatto che fosse così riservato, che si aprisse poco alla volta, rivelandosi solare e simpatico. E poi si è mostrato subito affidabile: non andava in discoteca, mi accompagnava a casa la sera e aspettava che rientrassi nel portone, mi portava sempre un fiore, una rosa, aveva quelle accortezze che sono rare e fanno piacere».

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"Mi dispiace che venga dipinto come quello che fa il fenomeno"

Francesca è di gran lunga la più emotiva tra i due «Piango per qualsiasi cosa, anche con C’è posta per te. Piango se so che qualcuno prova gioia o dolore, Domenico mi prende in giro e, quando mi siedo davanti alla tv, mi porta i fazzoletti. Lui si emoziona con nostro figlio, mostra una sua parte incredibile: è dolce, carino, sensibile. Esprime meno, ma, quando lo fa, lo senti. Mi dispiace che venga visto come quello che “fa il fenomeno”, in realtà la sua è protezione: quando punti tutta la vita sul calcio, cresci lontano da casa, devi essere duro». Insolita la proposta di matrimonio: «Volevo una proposta da favola e così Domenico ha preso il cavallino a dondolo che abbiamo in casa, ha dato l’anello a nostro figlio e poi è entrato in camera con il cavallino: si sono buttati per terra e mi ha detto: “Vuoi sposarmi?”».

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Il mercato li porterà...

«Pronti a vivere in un'altra città? A me piace viaggiare, spostarmi, Domenico ha maturato questa consapevolezza negli anni. Lui è sempre stato molto legato ai suoi punti fermi, adesso che siamo io, lui e il bambino, ha capito che potremmo andare da qualsiasi parte nel mondo», dice Francesca. E Domenico aggiunge: «Mi piace abitare a Modena, sono 11 anni che vivo qui, ma sono arrivato a un punto in cui soffrirei meno il cambiamento grazie a mia moglie e mio figlio, con loro mi sentirei a casa in qualunque città. Cosa sogno per mio figlio? Sogno che stia bene e che faccia sport, non gli farò pressioni per fare il calciatore, ma, intanto, lo alleno (ride, ndr)». Francesca non voleva fidanzarsi con uno sportivo, e invece: «Sono cresciuta con una padre che segue tutte le partite di calcio, ma Domenico è peggio: guarda ogni sport e, se c’è una gara di notte, punta la sveglia». E il giocatore del Sassuolo racconta il suo destino: «Mio fratello si era trasferito a studiare a Modena e io, a 14 anni, avevo fatto un provino con la Spal. Ma poi, per nostalgia, ero tornato in Calabria, dai miei genitori. Solo che mi dicevano tutti: “Ma cosa ci fai qui? Vai al nord a trovare una squadra!”. E così, dopo un anno, sono tornato su e ho avuto la mia occasione. E il destino ha voluto che conoscessi Francesca».

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