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Dalla vittoria a X-Factor alla depressione: Lorenzo Fragola torna con ‘Storte’

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Il racconto del talento che ha vinto con Fedez, a 19 anni, il talent-show e dopo due apparizioni a Sanremo è stato costretto a prendersi cura di sé stesso

Nel 2014 aveva vinto X-Factor nella squadra di Fedeze subito dopo aveva partecipato il Festival di Sanremo. Lorenzo Fragola, in un'intervista a La Stampa, ha parlato del suo ritorno sulle scene, con un nuovo disco, lui che si era preso del tempo per stare meglio. «Non ero pronto al Festival. Era la seconda canzone che scrivevo e mi chiamavano Big!», ha spiegato. «Ora ho inviato una canzone a Carlo Conti e domenica sapremo se sono tra i cantanti in gara nella prossima edizione», ha spiegato.

Da oggi è disponibile il suo nuovo singolo Storte. «Una canzone sulla maturità emotiva, sul sapersi lasciare andare senza distruggersi, sul riconoscere le crepe senza smettere di volersi bene». Lorenzo ha raccontato di essere stato male soprattutto quando ha perso il suo papà, morto a 56 anni per un tumore: «Con il lutto sono arrivati gli attacchi di panico: l'ansia assoluta che mi impediva di fare cose banali come prendere la macchina o fare la spesa», ha detto.

«Dopo due album e due Sanremo mi sono fermato lì, nel cuore di Milano, la solitudine mi ha travolto. Non avevo coltivato molti legami extra lavoro e passavo il tempo chiuso in casa. Non riuscivo più a scrivere. In fondo era inevitabile. Solo se vivi la vita hai qualcosa da dire. Ho cercato di tenere duro ma poi stremato sono tornato in Sicilia. Pensavo che tra gli amici di sempre mi sarei ritrovato in fretta. Ma il malessere era più profondo. Poi, morto mio padre, sono iniziati gli attacchi di panico. Mi assaliva un'ansia assoluta che mi impediva anche di fare cose banali come prendere la macchina e fare la spesa. Se ero depresso? Sì ma non lo sapevo, solo andando in analisi ho capito che gli attacchi di panico erano legati alla depressione. Ci ho lavorato, è stato un lungo lavoro ma mi ha aiutato l'amore delle persone e tornare a fare le cose più banali, come una passeggiata», ha raccontato.

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«La lezione che ne ho tratto? Chiedere aiuto, prima non lo facevo mai. Ora so che non è finita fino a che non è finita. Come mai ho detto che la vittoria ha tanti padri e la sconfitta è orfana? Chi deve capire capirà. Preferisco non dire altro, quando non ho nulla da dire mi taccio». E sul brano pubblicato dice: «In Storte parlo dell'amore infinito ed esprimo il desiderio che, anche se in modo diverso si possa rimanere nella vita dell'ex. Perché l'amore è prendersi cura l'uno dell'altro», ha concluso.

(Fonte: La Stampa)