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Stefano De Martino: “Via Amadeus pensavano mi sarei schiantato. Gerry? In estate ho capito…”
Stefano De Martino, ospite sul palco del Festival Rumore di Fanpage a Roma, si è espresso sui temi più attuali dell'innovazione in televisione. Non solo. Impossibile non parlare di quanto sta succedendo nei territori palestinesi: "Onestamente è difficile provare a portare leggerezza in questo momento storico perché io sono il primo a vedere quelle immagini. Con mio figlio parlo di quello che accade a Gaza per fargli capire quanto siamo fortunati, non voglio che cresca in una bolla. Quello però di cui sono veramente felice, guardando le piazze in questi giorni è scoprire e avere la conferma che il mondo non è solo orrore e guerra ma che è capace di produrre qualcosa di meglio. Noi veniamo subito dopo il Tg1 – ha dichiarato a proposito di "Affari tuoi" – quindi siamo come lo zucchero di una torta: il nostro ruolo è addolcire, ma è difficile portare leggerezza quando un attimo prima hai visto immagini atroci. E quando ce ne verrà chiesto conto dai nostri figli, che ne leggeranno sui libri di storia e ci chiederanno il perché, io una risposta non ce l’ho".
Sulla concorrenza con Gerry Scotti, conduttore de La Ruota della Fortuna, Stefano De Martino dice cose per nulla banali. La sfida è fatta di sana competizione e di lodevole voglia di migliorarsi: “La concorrenza mi accende, l’avversario è importante: senza uno che ti fa correre, non si gioca. Dove c’è concorrenza c’è pubblico, come nello sport: penso a Coppi-Bartali, Sinner-Alcaraz, ed è bello riempire lo stadio tutte le sere”. E, nel ribadire il grande amore che il pubblico da sempre nutre per Scotti (“E’ la voce più familiare di Italia!”), scherzosamente confessa: “Anche io guardo la Ruota, anche perché le mie partite so già come vanno a finire!. Questa sfida mi ha acceso. Quando è andato via Amadeus, pensavano che nella migliore delle ipotesi io mi sarei schiantato. Non mi sono schiantato, è andata bene oltre le aspettative. Giustamente la concorrenza si è riorganizzata e ha tirato fuori l'artiglieria pesante: Gerry Scotti con La ruota della fortuna partita a luglio. Io, vi giuro, ricordo che ero a Napoli in una stradina, passeggiavo e attraverso le finestre vedevo il faccione di Gerry da tutti i balconi. Chiamo Pasquale Romano, il dottore di Affari tuoi, e gli dico: "Quest'anno è dura, io vedo la ruota in tutte le case". L'access prime time è affezione, abitudine, quando inizi a guardare la stessa cosa tutti i giorni, si crea una familiarità e tu decidi di cenare con quella persona, con quel volto, con quella voce. Credo che Gerry sia il volto più familiare che ci sia".
Sul fatto di essere diventato così popolare grazie alla gavetta in televisione, Stefano ammette: “Sono passato dall’essere ‘l’ex marito di’ a essere riconosciuto per il lavoro. Oggi mi fermano al supermercato e mi dicono: ‘ieri hanno rifiutato un sacco di soldi’. È bellissimo, perché significa essere parte della quotidianità delle persone. E questo è il vero miracolo della televisione”. E il Festival di Sanremo? “Mi auguro che Carlo ne faccia tanti altri”. E, riprendendo il discorso del duello dell’access conclude scherzando “E poi, io ora ho un'altra missione!”.
(Adnkronos)
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