Walter Zenga, intervenuto durante il podcast Centrocampo, ha raccontato il perché della famosissima lite ai microfoni della Rai con Enrico Varriale: "Abbiamo giocato Lazio-Catania il primo novembre, compleanno di mia moglie. Quando giocavo fuori casa non tornavo a Catania, andavo a Milano perché davo sempre due giorni liberi alla squadra: mia moglie prende l'aereo al sabato, mi metto d'accordo con mio fratello e gli dico di portarla un po' in giro visto che ho un'ora e mezza di interviste dopo la partita e di venire a Linate che io le avrei fatto la sorpresa.


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Zenga: “Lite con Varriale mi costò 6mila euro e un deferimento: ve la racconto”
Il problema era che dovevo saltare tutte le interviste per andare a prendere l'aereo: parlo con la società e dico che avrei dovuto fare questo, chiedo di mandare Pino Irrera a farle. Mi dicono che non c'è problema: sfiga vuole che prendiamo gol da Zarate alla fine e perdiamo. Io comunque finisce la partita saluto tutti perché ho la macchina nel tunnel che mi aspetta, ma mi si para davanti sto tizio qua che mi dice: "Non parli perché hai perso, non è giusto e non è onesto".
Ci litigo e lo mando a quel paese, anche di più: è Alberto Rimedio. Con cui ho fatto tante telecronache, ridiamo sempre a pensarci. Io spengo il telefonino, vado sull'aereo, scendo e mi trovo 100 messaggi in cui mi dicono che Varriale ha detto che sono scappato e che dovevo ricordarmi che lì mi avevano messo noi. La settimana dopo giochiamo a Catania, 3-2 per noi con tre gol di Mascara: finita la partita vado davanti alla telecamera così, a braccia conserte, e aspettavo. Sono stato lì mezz'ora. Poi lui ha cominciato a dire "bentornato" e da lì boom, è partita: e mi è costata 6mila euro di multa e un deferimento".
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