Golssip
I migliori video scelti dal nostro canale

news

Vedova Raciti su scontri ultras: “E se ci fosse scappato il morto? 16 anni dopo non è…”

Vedova Raciti su scontri ultras: “E se ci fosse scappato il morto? 16 anni dopo non è…” - immagine 1
Le parole della vedova dell'ispettore Raciti, ucciso negli scontri del 2007

Redazione Golssip

Marisa Grasso, vedova dell'ispettore Filippo Raciti ucciso nel 2007 durante gli scontri in Catania-Palermo, si è sfogata ai microfoni de La Presse commentando gli scontri ultras avvenuti ieri: "E se ci fosse scappato il morto? Ci sarebbero state altre famiglie a piangere. Per quale motivo? E' necessario e così importante vivere questo calcio in queste condizioni, noi abbiamo un governo e i rappresentanti dello Stato non possono non vedere l'emergenza che si vive in Italia, emergenza che c'è sempre stata. I segnali di violenza c'erano già prima della morte di mio marito. Quell'anno lo avevano chiamato l'anno zero che doveva portare al cambiamento. A distanza di quasi 16 anni sentire ancora queste notizie mi riportano indietro e mi fanno paura. Mi fa paura solo pensare che ci possono essere altre famiglie che possano vivere ancora anni per tornare alla normalità per colpa di stupidi".

Vedova Raciti su scontri ultras: “E se ci fosse scappato il morto? 16 anni dopo non è…” - immagine 1

La vedova Raciti è tornata a parlare delle misure che negli anni avrebbero dovuto contenere questo fenomeno di violenza: "Allora i segnali non venivano considerati o erano sottovalutati però quello che è successo oggi è una cosa gravissima. Che non si dimentichi e che vengano prese le misure necessarie e urgenti visto che il mondo del calcio ci condiziona così tanto le giornate. Le partite ci sono in continuazione. Vietare le trasferte? Bisogna prendere misure importanti per evitare queste possibilità di incontro. Per la ricorrenza sulla morte di mio marito quest0'anno si farà quello che si è sempre fatto in questi anni, una messa in onore e in ricordo. Voglio vivere una vita normale e serena ma inevitabilmente le emozioni ritornano a galla per quanto passi il tempo e provi a ricominciare, alla fine ti accorgi che la violenza ti ha segnano e bisogna far sentire la voce. I miei figli non sono andati via all'estero, sono rimasti, non sono scappati. Entrambi sono qui in Italia a vivere quello che viviamo tutti".