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Totti: “Io e papà sbagliammo a non esternare il nostro amore. Due cose non rifarei”

Getty Images

Intervista a cuore aperto dell'ex capitano della Roma

alfa

Francesco Totti, in un'intervista concessa a Walter Veltroni per il numero di "7" in edicola domani con il Corriere della Sera, ha affrontato vari temi della sua vita privata e della sua carriera da calciatore: "Il Covid? Ho avuto una polmonite bilaterale, febbre a quaranta, tosse continua ed ero stanco, non avevo fame. Sono stati 24 giorni molto duri. I ragazzi si sono spaventati, anche loro tutti positivi, per fortuna asintomatici. Tutti quelli che mi circondavano l'hanno preso. Mio papà? È sempre stato taciturno, da quando ho iniziato sui campetti al giorno dell'addio, dall'inizio alla fine. Non esternava mai, ma io vedevo con lo sguardo l'amore che provava per me. Abbiamo entrambi sbagliato a non esternare il nostro amore, il nostro modo di essere, non abbiamo fatto vedere a noi stessi e agli altri il bene di un padre verso il figlio e del figlio verso il padre".

"Quano i miei figli Chanel, Cristian e Isabel mi abbracciano mi sento l'uomo più felice del mondo. Ilary? "Una persona che in qualsiasi momento è sempre presente, mi ha fatto crescere in tutto e per tutto".

Sulla fine della sua carriera da calciatore: "Sapevo che prima o poi avrei dovuto smettere. Bisogna essere realisti. A 40 anni è pure difficile arrivare e continuare a giocare al livello giusto. Però nel mio caso sono stato costretto. Una soluzione si poteva trovare, insieme. Avrei voluto smettere in un altro momento. Avrei voluto essere io a prendere la decisione. Qualcosa che non rifarei? Il calcio a Balotelli e lo sputo a Poulsen. Sono state le cose più brutte che potessi fare, cose non da me. Tuttora non riesco a capire come possa aver compiuto gesti simili".