Qualche giorno fa, durante un pranzo con i critici per presentare il film con cui torna a Hollywood dopo decenni di assenza, The Last showgirl, le è stato chiesto come affronta la campagna per le statuette.
"Be' non lo so, per me è la prima volta", ha risposto con voce di bambina. Senza trucco, lo sguardo maturo e sereno: "Ci ho messo decenni per ritrovarmi dopo quell'esperienza, gli scandali, le relazioni tossiche e le cattiverie scritte e dette su di me. Decenni per poter essere me stessa. Aspettavo un ruolo così da sempre".
Il ruolo è arrivato da una timida e minuta regista di nobile lignaggio cinematografico: Gia Coppola, 37 anni, nipote del regista di Apocalypse Now al terzo lungometraggio.
"Volevo girare a Las Vegas. Mi affascina per le luci e quel tocco decadente. Inoltre, cercavo un film che esplorasse il rapporto tra una figlia e una madre single: in fin dei conti è come sono cresciuta io", racconta all'ANSA la cineasta: suo padre Giancarlo, primogenito di Francis, morì in un incidente in barca nel 1986, quando Gia era ancora nella pancia della madre.
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