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Parla il tifoso Gerry Scotti: “Vincerà di nuovo la Juve, dietro ci saremo noi. Ringhio…”

Il conduttore è un grande tifoso rossonero

Redazione Golssip

Gerry Scotti, conduttore e tifoso rossonero, non nasconde di non aver mai creduto nella proprietà cinese che aveva comprato il Milan: «È stata la conferma che tutte le mie sensazioni erano giuste, cioè che fosse un periodo transitorio con una gestione un po’ fine a se stessa. Quando ho capito che quest’anno sarebbe stato diverso mi sono riappassionato alla causa Milan. Elliott? Zero romanticismi: sono manager gente abituati a maneggiare soldi, a guadagnarci e l’unico modo nel calcio per farlo è vincere. Hanno un po’ l’obbligo istituzionale di vincere o provare a farlo per ricollocare il club nel mercato internazionale».

Effetto nostalgia, il ritorno di Maldini, Gattuso, Leonardo e Kakà: «Li amo tutti, mi sembra però un tantino affollato il parterre ora. Però non allunghiamo le fila degli ex perché l’effetto nostalgia non ci interessa. Dobbiamo guardare al futuro».

Gattuso in un mio show? «Certo, a Tu si que vales… (ride, ndr). L’ancora di salvezza di un Milan allo sbando lo scorso anno. Quando è stato il momento della grande rivoluzione e si sparavano tanti nomi ho temuto di perdere la sua figura di riferimento. Meritava di restare. Rino è meno grezzo di quanto… a lui piace camuffarsi. Ho l’impressione che vedremo un buon Diavolo».

Higuain? «Il Milan aveva bisogno di un leader, ci mancava da anni. Il Pipita sta facendo sentire il suo peso e mi sembra che abbia un buon effetto sui compagni. Ho visto l’abbraccio che gli ha fatto Gattuso a fine partita con la Roma: mi sembra ci sia già un grandissimo feeling».

Dove può arrivare questo Milan? «Tra i primi posti dopo la Juventus. Tolta la Juve che vincerà anche quest’anno, dietro possiamo starci pure noi».

La scelta di Berlusconi e Galliani di ricominciare dal Monza? «Credo alla loro astinenza da calcio, sono due troppo malati di pallone per starne fuori. Vedo una Milano che si avvicina a Londra. Con altre squadre nella massima serie. Certo, hanno un’età che se vogliono portarlo in A è meglio che si diano da fare subito (e giù un’altra risata)».

(Leggo)