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Alessia Maurelli: “L’annullamento delle gare un vero shock, ma la tragedia sono i morti”

La capitana della squadra nazionale di ginnastica ritmica

Redazione Golssip

Alessia Maurelli, 23 anni, è la capitana della squadra nazionale di ginnastica ritmica, le Farfalle. Come tutti gli atleti si è dovuta fermare a causa del coronavirus: «Da fine marzo, siamo state costrette a rimettere mano alle nostre giornate». Ora, insieme con il resto della squadra, dieci ragazze in tutto, vive in un hotel. Ognuna di loro relegata nella sua camera. «Per ragioni di sicurezza non possiamo più allenarci insieme. Siamo un po’ destabilizzate. Il vero shock è stato l’annullamento di tutte le gare e lo slittamento dell’Olimpiade di un anno. Ma siamo consapevoli che lo sport deve passare in secondo piano. La vera tragedia sono i tanti malati e i morti».

Le reazioni al rinvio: «Anche quando hanno cominciato ad annullare le prime gare, noi abbiamo continuato ad allenarci. Quando hai vissuto tre anni e mezzo pensando a quel giorno, è normale sperare fino all’ultimo. Ma, poi, ci siamo rese conto che non sarebbe stato giusto neppure nei confronti delle nostre avversarie: alcune nazioni avevano già interrotto gli allenamenti prima di noi. Sono giovane per la vita, ma vecchia per la ginnastica. Rimango però certa di potercela fare. Paradossalmente, è stato più difficile accettare la realtà per le mie compagne più giovani. Forse perché io a un’Olimpiade ho già partecipato. E, forse, perché questi quattro, cinque anni in più significano più esperienza. Tutte insieme, comunque, ci stiamo focalizzando sui lati positivi. Per esempio, il fatto che il nuovo codice della ginnastica ritmica assegni più punti a chi effettua gli esercizi maggiormente difficili. Già in un mese senza gare siamo riuscite a migliorare il punteggio. Saremo sempre più forti. Se sento la responsabilità come capitana? Sì. E prima di tutto devo lavorare su di me, non puoi convincere gli altri che andrà tutto bene se non lo pensi tu stessa. Ogni mattina, mi alzo con il sorriso».

Quando tutto sarà finito: «Voglio riabbracciare la mia famiglia. Ora ci vediamo nelle mie videochiamate a sorpresa. Chiacchieriamo anche quando vado a correre nel parcheggio dell’hotel. Indosso una mascherina fatta da una mia amica sarta: è un modello leopardato».

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