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INTERVISTA

Flavia Pennetta: “Non torno a giocare, ho smesso perché avevo perso la cattiveria”

Redazione Golssip

Il tennis farà ancora parte del suo futuro. Flavia racconta di voler riprendersi la sua vita una volta cresciuti i figli. Ecco tutti i suoi progetti: e nessun rimorso per aver lasciato nel momento più alto della sua carriera...

Flavia Pennetta torna a giocare? La risposta della ex tennista è un "no". Ma nel suo futuro c'è ancora spazio per il tennis: "Non escludo di tornare ad occuparmi di sport. Il tennis fa parte del mio vissuto e vorrei trasmetterlo a qualcun altro. Sto pensando allo scouting: qualcosa che mi permetta, magari, di aiutare in futuro i giovani talenti. Quante volte me lo chiedono? Sempre. Negli ultimi anni il tennis femminile sta facendo fatica, mentre nel maschile andiamo alla grande. Dopo un quindicennio di giocatrici pazzesche è il momento dei maschietti".

Addio al tennis

"Perché ho smesso al punto più alto della mia carriera? Ero al massimo, ma non ero integra. Fisicamente ero distrutta, avevo mille dolori. Il problema vero, però, era che non ero più cattiva. La cattiveria serve e io ce l'avevo a tratti. Mi piaceva il torneo a Roma e lì davo tutto. Poi andavo a Marbella e non me ne importava più nulla. Ho perso la cattiveria a Dubai, nel 2015. Avevo iniziato a fare un percorso "interno" con una persona che mi ha aiutata a tirare fuori le emozioni che avevo sempre represso. Cosa mi manca? Il mio team. Eravamo una squadra. Non mi manca la competizione. Mi manca l'adrenalina sul campo, ma non mi manca l'essere messa a confronto con le altre", racconta Flavia ai microfoni di Elle. E sui guadagni che regala il tennis (nulla in confronto alle cifre del calcio), aggiunge: "Se si diventa ricchi con il tennis? Insomma. Quando nel 2015 ho vinto i tre milioni agli US Open, di quell'assegno, tra tasse e detrazioni, me ne è rimasto in tasca la metà. Sempre una grossa somma ma ho continuato a fare una vita normale". E sulla famiglia conclude: "Sono concentrata sui figli e su mio marito, che è come se fosse un terzo figlio. Come sono come mamma? Dicono che sono un po' rigida. Sono molto amorevole, ma le regole spetta a me darle: Fabio spesso non c'è, quindi a me spettano entrambi i ruoli. Quando i bambini saranno più indipendenti, mi piacerebbe riprendere la mia vita. Nel frattempo non mi sono mica annullata. Faccio anche altri lavori. Ho aperto due campi di padel a Brindisi, uno sport molto divertente. Quando Fabio gioca? Rivivo tutto. Soffro terribilmente. Se sbaglia un punto non ce la faccio, cambio canale".

(Elle)