Un 2017 difficile: “È stato difficile perché ho perso mio padre improvvisamente. E anche Piero, il bassotto con cui sono cresciuta. Mio padre mi ha dato la sicurezza per affrontare il mondo. Lui era un gentiluomo, un medico di grande esperienza, un sardo all’antica, che aveva il pudore dei sentimenti. Non li dimostrava in modo plateale, ma c’era sempre. Per lui cercavo di dare il meglio, non mi ha mai giudicato, nonostante fossi tanto diversa da lui»
Il bassotto Piero: «Se vuoi farmi ridere non parliamo di Piero. Lui è stato il vero uomo della mia vita, era geloso di me, avevamo un’intesa speciale. Ho anche ferito i suoi sentimenti qualche volta: si affezionava a certi miei amori e poi, quando la storia finiva, non li vedeva più».
La morte dell’agente Franchino Tuzio: «È stato il primo a credere in me quando ero una studentessa e servivo ai tavoli di un locale, a Milano. Ricordo che condividevo un appartamento con altri tre studenti, avevo la camera più piccola. Già allora era sicuro che sarei diventata famosa, ci credeva più lui di me. Agli amici che gestivano marchi di moda, diceva: “Dalle dei vestiti da indossare, lei diventerà famosa. Ci siamo lasciati poi? Sì, capita che i grandi amori prendano strade diverse. Ma l’affetto e la fiducia non sono mai mancati. Il consiglio migliore che mi ha dato? “Sii te stessa. Se mostri al pubblico chi sei davvero, il successo arriverà”».
Non lasciarsi andare: «Pudore? Si può chiamare in molti modi. Fatico a mostrarmi per come sono a chi non conosco, temo le critiche. Ammiro le colleghe che ci riescono. Penso a Ilary Blasi, Silvia Toffanin, la stessa Alessia Marcuzzi. Sono conduttrici in gamba, preparate, sicure di loro stesse. E anche quando il giudizio degli altri arriva ed è severo, vanno avanti per la loro strada. Io non ne sono capace, ma sono felice della vita che ho».
Una nuova vita anche in Italia «Era meraviglioso camminare in via Montenapoleone, a Milano, e non venire fermata. Mi fermavano, ma timidamente per chiedermi una foto. Non come una volta che non potevo uscire di casa».
Molestie – «Io di molestie per lavorare non ne ho mai subite. E se avances sono state, erano sempre garbate, finite là dove
sono iniziate. Nessuno mi è mai saltato addosso». Hai conosciuto Weinstein a Los Angeles? «Sì certo, e ha fatto avances anche a me. Ma quando ha capito che non ci stavo, non ha insistito».
(Grazia)