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Getty Images
Alberto Tomba, nella sua autobiografia “Lo slalom più lungo”, ha raccontato alcuni aneddoti della sua vita privata. L'ex campione di sci ne ha parlato nel corso di un'intervista concessa al Corriere della Sera: "Ero, e sono, molto diverso da come mi avete descritto. Ho sempre odiato quando mi chiamavano sbruffone. Detestavo essere definito guascone".
È vero che tra le due manche del gigante di Calgary, prima medaglia d’oro olimpica, mangiò una fetta di panettone?
"È vero, ma mica l’ho finito… Lo so, qualsiasi allenatore lo proibirebbe. Ma io ero fatto così. Non volevo passare il tempo tra le due prove a macerarmi. Preferivo stare in mezzo alla gente. E mangiare il panettone, se avevo fame. È la mia natura, il mio modo di scaricare la tensione. Mi piaceva scherzare, fare le foto, firmare gli autografi. Poi magari andavo di fretta, dovevo dire di no a qualcuno, e i giornali scrivevano: Tomba evita i tifosi".
La gente la adorava.
"E io adoravo loro. I miei più grandi fan sono ancora adesso i miei più grandi amici. Enza, che quando mi ruppi la clavicola in SuperG a Lech, in Austria, pianse. Loris, l’inventore di Tombaland. Chicco, che mi seguiva pure in Giappone. Claudio, il fotografo del gruppo, per cui ho girato il podio".
Com’era davvero Alberto Tomba?
"Un timido. E lo sono tuttora".
Scrivevano che trascurasse lo sci per le discoteche.
"Frottole. Mi sottoponevo ad allenamenti massacranti. Passavo le estati sui ghiacciai, a tremila metri di quota. Sulle Ande, in Argentina, in Cile. La sveglia all’alba a trenta gradi sottozero, il vento in faccia, il gelo, i panorami infiniti. Mi piaceva".
Come incontrò Martina Colombari?
"Ero giurato a Miss Italia. Vinse lei, a mani basse. Era bellissima, e fu una storia bellissima. Non aveva ancora la patente, la andavo a prendere a scuola… È durata quattro anni".
Come mai è finita?
"Troppa pressione mediatica. Sempre i riflettori addosso. Mai un poco di privacy. Io ero sempre in giro, lei aveva avuto successo nel suo mestiere. Ci vedevamo poco".
Posso chiederle perché non si è mai sposato?
"Lasci perdere. Poi estrapolano una frasetta che rimbalza sui social. Io detesto i social. Infatti non li ho. C’è troppo odio in giro. Guardi questa tragedia dei femminicidi. Non finiscono mai, uno tira l’altro. Mi turba molto".
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