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Terremoto in Turchia e Siria, Montella: “Mi sento un sopravvissuto. Il mio hotel a fuoco”

Terremoto in Turchia e Siria, Montella: “Mi sento un sopravvissuto. Il mio hotel a fuoco” - immagine 1
Raggiunto dal Corriere della Sera, il tecnico racconta i momenti drammatici subito dopo il terremoto che ha colpito Turchia e Siria

Gianni

Edifici distrutti, migliaia di morti e tanti corpi ancora sotto le macerie. Un terremoto ha sconquassato parte della Turchia e della Siria. Vincenzo Montella, che da due anni allena l’Adana Demirspor, squadra di calcio che milita nella Super Lig, si ritiene un uomo fortunato. "I miracoli esistono. Le possibilità che non fossi ad Adana durante il terremoto erano veramente basse. Invece mi trovo qui a Istanbul. A un migliaio di chilometri dai palazzi crollati, dai morti e dalle macerie. Mi trovo qui, ancora incredulo, a pregare per le vittime. Sono vivo. Angosciato ma vivo. Dovrei considerarla una fortuna? Troppi morti, è difficile", dice il tecnico al Corriere della Sera.

Terremoto in Turchia e Siria, Montella: “Mi sento un sopravvissuto. Il mio hotel a fuoco”- immagine 2

"I miei calciatori sono stati svegliati dai famigliari che erano in strada. Pioveva forte ad Adana e davanti ai loro occhi si stava prefigurando uno scenario apocalittico dalle proporzioni ancora indefinite. L’epicentro del terremoto è distante duecento chilometri ma le scosse erano continue e le case tremavano. Mogli e figli avevano lasciato le case, piangevano. Ascoltavo le loro urla dai telefonini. Difficile mantenere la calma, anche noi avvertivamo scosse in continuazione. La notizia del terremoto fa il giro del mondo, i miei figli dall’Italia mi chiamano ogni ora, vogliono che torni a casa".

"Li ho rassicurati ma ora vorrei abbracciarli forte. Ne ho un bisogno fisico, e anche emotivo. Mi sento un uomo fortunato, ho sfiorato una tragedia enorme. Vorrei il calore di casa mia o forse, inconsciamente, sentirmi al riparo. Sì, ho paura. La Turchia però è una terra meravigliosa, se andassi via adesso sarebbe come fuggire. Sarei egoista. Magari tra qualche giorno...".

Torna ad Adana?

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«Resto a Istanbul. L’albergo dove risiedo è stato evacuato: è andato a fuoco. Capisce perché mi sento un sopravvissuto? Preghiamo, preghiamo tutti».

La squadra?

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«Il club ha messo a disposizione delle loro famiglie degli alloggi ad Antalya, i giocatori sono ripartiti da qui con un volo speciale. Molti non hanno più casa».

(Corriere della Sera)

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