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Getty Images
Gianmarco Tamberi, medaglia d'oro nel salto in alto alle Olimpiadi di Tokyo, si è raccontato nel corso di un'intervista concessa a SportWeek: "Chiara, l’ho sempre detto, è una parte fondamentale della mia vita, sono fortunatissimo ad averla trovata tantissimi anni fa e siamo fortunatissimi ad aver costruito quello che abbiamo oggi. Rifarei mille volte quel viaggio a piedi sotto la neve (mia mamma non voleva prendessi la moto, era troppo pericoloso): era il 2013, da Offagna a casa sua, avrò camminato per due ore e mezza, forse di più, considerata la deviazione per prendere pizza e birre".
"A di agosto, fine agosto: quest’anno sarà speciale. Non vedo l’ora di conoscere la nostra bambina, non vedo l’ora dal giorno in cui Chiara me l’ha detto. Che è stato poi il giorno in cui ho trovato la forza di andare avanti, non posso tirarmi indietro. Devo dare anche a lei l’esempio: nelle difficoltà ci si rialza e ci si rimette in gioco. Conosco Chiara da quando è veramente piccola, vederla diventare mamma è proprio bello. Da una parte mi mancherà il pancione, i calcini, quanti calcini: avrà preso dal papà. Una cosa mi preoccupa: io non voglio assolutamente perdermi il giorno in cui verrà al mondo. Ma ci sono due tappe della Diamond League che coincidono più o meno con la data del termine, e non avendo gareggiato in questi mesi, diventano fondamentali per saltare a Tokyo. Sapessi con esattezza il giorno della nascita, non ci penserei un secondo, sceglierei lei. Ma non possiamo prevederlo. Vediamo. Non è escluso che arrivi a Tokyo senza gare nelle gambe".
"Mia mamma è la persona più importante della mia vita, lei interpreta al meglio il suo ruolo, mi sostiene quando serve e sa stare sempre un po’ dietro le quinte. Sa quanto la mia routine sia frenetica e impegnativa e non mi fa sentire in colpa se non ci sono. Lei c’è sempre, anche quando fisicamente non c’è".
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