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“Forse il delinquente è lui”. Preziosi attacca Malagò

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Lo ha detto all'Ansa Enrico Preziosi, ex presidente del Genoa, definito un "pregiudicato" dal n.1 del Coni

marco

"Il fatto che oggi Malagò mi giudichi un pregiudicato mi sorprende perché anche mesi fa ci siamo incontrati e abbracciati. Mi sembra che lui si debba difendere da un'accusa di corruzione, forse il delinquente è lui".

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Lo ha detto all'Ansa Enrico Preziosi, ex presidente del Genoa, definito un "pregiudicato" dal n.1 del Coni, secondo le intercettazioni risalenti al 2020 tra Malagò e Zappia, ex ad di Sky Italia, emerse su "La Repubblica". Intercettazioni finite negli atti di un'inchiesta della procura di Milano sui diritti televisivi. "Lui si erge a giudice di quello che noi siamo, visto che tira in ballo i presidenti della Serie A e anche Lotito - prosegue Preziosi al telefono con l'Ansa - Non riesco a capire come possa fare così un essere umano, ci siamo rivisti tante volte e ci siamo sempre abbracciati, forse abbracciava un delinquente...".

Malagò era stato anche indagato dalla procura di Milano per falso, in merito all'elezione nel 2018 "per acclamazione" di Gaetano Micciché a presidente della Lega, ai tempi in cui il n.1 del Coni era anche commissario della Serie A. Una denuncia alla Procura che però "non ho fatto io" dice Preziosi. Non ho mai denunciato nessuno. Sono ormai da un anno e mezzo fuori dal calcio e già all'epoca il fatto che Malagò fosse legato a Micciché era evidente, non mi sorprende che abbiano fatto cose particolari. Forse dovrebbe farsi un'analisi di coscienza e capire quali sarebbero dovuti essere i giusti comportamenti da noi quando era commissario della Serie A".