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Pogba: “In depressione senza neppure rendermene conto. Non volevo più restare a Torino”

alfa
L'ex centrocampista francese della Juventus si racconta, dai tanti problemi personali alla squalifica per doping

L'addio "forzato" alla Juventus, la depressione, i problemi personali, la voglia di ripartire. Paul Pogba ha voluto racocntarsi nel corso di un'intervista concessa a GQ Francia: "Tutte queste prove mi hanno dato una determinazione in più. Mi sento come un ragazzino che vuole diventare professionista, sono tornato ad essere il piccolo Paul che vuole farsi posto nel calcio. Cercavo di rimanere concentrato sul calcio, ma era diventato troppo difficile. Avevo talmente tante preoccupazioni che non giocavo più. In fondo il calcio ti prende un paio di ore al giorno. Quando finivo gli allenamenti cercavo di restare il più a lungo possibile con i miei compagni, ma alla fine dovevo tornare a casa. Mi chiedevo quando tutto sarebbe finito e questo ha influenzato il mio corpo, per questo non riuscivo a tornare ai miei livelli".

"Caddi in depressione senza neppure rendermene conto perché nessuno te lo insegna. Me ne sono accorto quando ho cominciato a perdere i capelli. Non volevo più restare a Torino. Al mattino portavo i figli a scuola, proprio accanto al centro di allenamento e per me era un dolore. Tutto quello che mi è successo mi ha cambiato. Mi ha ripulito e mostrato la vita vera. Però di colpo sono invecchiato di dieci anni".