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Getty Images
Si è trasformato in un contenzioso giudiziario da cifre a sei zeri il rapporto professionale tra Chiara Ferragni e Safilo, nato sotto il segno della moda e dell’occhialeria.
Dopo la rottura del contratto di licenza per il marchio “Chiara Ferragni” nel settore eyewear, le due realtà si ritrovano ora contrapposte in tribunale. Safilo ha avviato un’azione legale da 5,9 milioni di euro contro Fenice Srl, la società riconducibile all’imprenditrice digitale, che ha risposto con una contro-richiesta da 3,65 milioni.
A innescare lo scontro è stato il cosiddetto “Pandoro Gate”, lo scandalo esploso a fine 2023 legato a una pratica commerciale giudicata scorretta, che ha coinvolto Ferragni e le sue attività promozionali. Una vicenda che ha avuto conseguenze pesanti sull’immagine dell’influencer, culminata con una sanzione dell’Autorità garante della concorrenza e, poco dopo, con la decisione di Safilo di interrompere unilateralmente ogni accordo in essere.
Il colosso dell’occhialeria ha motivato il recesso definendolo legittimo in base a clausole contrattuali che, a suo avviso, sarebbero state violate. Una versione che Fenice contesta con forza, ritenendo che le motivazioni addotte siano troppo generiche e non applicabili al caso concreto. Da qui la richiesta di risoluzione per inadempimento presentata dalla società dell’influencer, accompagnata da una domanda di risarcimento per mancati guadagni e danni d’immagine.
Ma la partita legale si preannuncia tutt’altro che semplice. Secondo quanto emerso dai documenti depositati al Tribunale di Milano e ricostruiti da Radiocor, Fenice stima come "possibile, se non probabile", un esito parzialmente sfavorevole del contenzioso con Safilo, per un valore attorno a 1,8 milioni di euro.
A complicare ulteriormente lo scenario c’è il ruolo di Pasquale Morgese, ex socio di Ferragni nella holding Sisterhood. È stato lui, impugnando alcune delibere societarie relative ai conti e alla ricapitalizzazione, a far emergere criticità nella gestione di Fenice, tra cui proprio la disputa con Safilo.
E quella con Safilo non è l’unica grana legale per le aziende dell’ex regina di Instagram. Fenice è infatti coinvolta anche in una mediazione con Swinger International, licenziataria della linea di abbigliamento, che chiede un risarcimento per presunti danni economici e reputazionali. E, sul fronte cosmetico, si è aggiunto anche il recesso della casa farmaceutica Angelini dal contratto per la linea di profumi.
Il primo round giudiziario tra Ferragni e Safilo è atteso per il prossimo 28 novembre, ma appare evidente che questa sia solo la prima mossa in una battaglia legale che potrebbe protrarsi a lungo. Per Chiara Ferragni, dopo la tempesta mediatica del Natale 2023, il giudizio più severo potrebbe arrivare non dai social, ma dalle aule di tribunale.
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