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Noemi: “La Roma è una passione di famiglia. Derby? Sono scaramantica e dico…”

Selfie della cantante Noemi
Veronica Scopelliti, in arte Noemi, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport in vista del derby di Roma

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Veronica Scopelliti, in arte Noemi, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport in vista del derby di Roma

Come vive l’attesa per il derby?

"Con la solita ansia! Vedrò la partita allo stadio. Le vibrazioni sono positive comunque dopo aver superato il girone di Europa League".

Molti tifosi hanno dei particolari “riti” di avvicinamento al derby. Per lei ce ne è uno in particolare?

"Sono molto scaramantica. Anche l’idea di rilasciare questa intervista mi faceva un po’ paura (ride, ndc). Non faccio assolutamente pronostici!".

Non la tranquillizza la presenza di Mourinho?

"E’ un allenatore con un’esperienza sterminata, il suo curriculum parla per lui. Ha il carattere giusto per governare bene le dinamiche di una piazza del genere e dello spogliatoio. Un club è fatto di essere umani e lui è la figura giusta per portare la Roma dove merita. Lo ha dimostrato vincendo la Conference League. Ci sono volte in cui riesce a far esprimere la squadra al meglio, ma anche quando si gioca meno bene la costante rimane la voglia di vincere e mantenere un certo livello di competitività. Questo è fondamentale per la Roma, metterci il cuore".

Mancheranno tanti protagonisti, in primis Dybala.

"Peccato per lo spettacolo, ma resta comunque una grande partita. Gli infortuni possono capitare, ma tanto ci sarà il ritorno. Dybala è un grande campione, mi piace tanto. E poi lo abbiamo “rubato” alla Juventus...".

Da dove nasce l’amore per la Roma?

"È una passione di famiglia, c’è sempre stata. Mio nonno era romanista, così come mio padre. Mia madre è juventina invece, quindi quando papà guarda le partite della Roma non deve esserci lei vicino (ride, ndc). A volte è capitato che lei entrasse in sala nel momento di un gol degli avversari, quindi meglio evitare".

Il suo idolo giallorosso?

"Ovviamente Francesco Totti. Ho vissuto tutta la sua carriera, ha scandito le epoche della vita di tanti romanisti. Quello che ha fatto, vivendo tutta la carriera con una sola maglia è unico".

Quando ha iniziato ad andare all’Olimpico?

"Sono sempre stata una frequentatrice assidua. Fin da piccola sono sempre andata allo stadio con mia sorella o con gli amici, pur essendo molto discreta. Oggi è un ambiente piacevole in cui rilassarsi, magari qualche anno fa era più pericoloso. L’ambiente romanista è molto caldo ma allo stesso tempo c’è grande sportività. E’ bello far vivere lo sport e un posto come l’Olimpico anche ai più piccoli, con la rilassatezza e la gioia di esserci, tifando la propria squadra senza incappare in problematiche fino ad una quindicina d’anni fa erano più importanti. Lo stadio nella mia esperienza è diventato un posto dove divertirsi e stare bene, ma anche un luogo di incontro".

Conosce soltanto lo stadio di Roma?

"Assolutamente no. Quando abitavo a Londra mi è capitato di assistere a diverse partite. In Inghilterra il calcio è vissuto in modo totale, le tifoserie lo dimostrano ma i protagonisti sono sempre il pallone e i giocatori. E’ il bello di quel mondo".

È una vera esperta di calcio...

"Mi piace molto. Casualmente ho abitato a due passi dallo stadio del Fulham (ha vissuto 5 anni a Londra, dal 2012 al 2017, ndc) e lo ricordo bene. Amo il calcio ma anche lo sport in generale. Apprezzo molto l’impegno che richiede, il percorso di miglioramento che prevede la vita da sportivo e il dover seguire delle regole. È un modo per mettere in pratica e seguire i giusti valori. Lo sport mi aiuta a scaricare la tensione. Amo anche il tennis e il basket".

Pratica qualche sport?

"Vado in palestra, gioco a tennis e a beach tennis. Gioco spesso con Laura Olivieri, una delle mie più care amiche che è stata anche campionessa del mondo. L’estate non amo stare ore sdraiata in spiaggia, devo sempre fare qualcosa e lo sport in questo è l’ideale".

Professionalmente è un momento importante per lei.

"Sta per iniziare il nuovo tour sì! Farò un giro dei teatri d’Italia. Inizierà a inizio dicembre, sarò a Roma il 19 all’Auditorium Parco della Musica. insieme alla mia band. E’ uno spettacolo a cui tengo molto, in cui canto ma suonerò anche il pianoforte. Il fatto di aver scelto una cornice diversa, come il teatro, mi darà modo di fare una produzione un po’ differente anche a livello di suoni. Porterò sul palco una scaletta diversa da quella utilizzata in estate durante i festival. Attraverso le canzoni proverò a raccontare il mio percorso, le mie emozioni e dove mi piacerebbe arrivare. Suonerò anche a Bologna, Torino, Firenze, Napoli e Crema".

Ha un sogno nel cassetto?

"Suonare all’Olimpico, ma è il sogno di tutti. Un piccolo assaggio l’ho avuto nel 2011, quando ebbi l’onore di aprire il concerto di Vasco. In più è lo stadio dove ho festeggiato la vittoria della Conference League!".

Cosa ricorda di quella sera?

"Ho guardato la partita con Nicolò De Devitiis e Carl Brave. Eravamo tutti insieme e, al momento del fischio finale, ci siamo ritrovati improvvisamente in campo. Nel delirio del momento siamo finiti in mezzo al prato insieme a migliaia di altri tifosi. Spingevano tutti e siamo stati tra i primi ad entrare".

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