Personaggio controverso, semopre fuori dagli schemi. A volte anche troppo. Radja Nainggolan, centrocampista belga con un passato in Italia fra Inter, Roma, Cagliari e Piacenza, ha rilasciato un'intervista a Repubblica: "Se uno fa tardi, beve, fuma una sigaretta, ai miei occhi non fa cose sbagliate. Poi il Nainggolan in campo rendeva facile accettare tutto: non mi sono mai preoccupato di cosa diceva la gente, tanti invece si nascondono. Di me si sa tutto perché esco, mi vedi nei locali. C’è chi beve più di me ma lo fa a casa e non lo sa nessuno".


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Nainggolan: “Se uno beve e fuma non fa cose sbagliate. Sui gay nel calcio…”
Il centrocampista belga torna a parlare dei giudizi dell'opinione pubblica sulle sue abitudini fuori dal campo
Ha visto la serie tv su Totti?
"Sì, e ho pensato: l’unico che assomiglia davvero è quello che interpreta me. Gli altri zero, anche l’allenatore. Di vero c’era che a Bergamo, prima della partita, Io Totti e Pjanic avevamo giocato fino a tardi. Ma non a carte, era un giochino sul computer. Però quella scena, con Spalletti che ci aspetta in corridoio è vera. Altre cose invece non le ricordavo".
Ora può dircelo: tra Spalletti e Totti chi aveva ragione?
"Sono neutrale. Totti non ha mai chiesto di giocare titolare, si sentiva preso in giro perché era il suo ultimo anno e giocava 5 minuti sul 2-0. Mi sentirei preso per il culo anche io. Ma non hanno mai litigato, o chissà cosa. Totti mi diceva che con lui aveva un rapporto splendido, si sentivano. Poi è finita, sì, ma il tecnico deve fare le sue scelte".
È vero, come ha detto Evra, che in ogni club ci sono due gay?
"Mai avuto un compagno su cui avessi un dubbio. Ma è un mondo maschilista, sono tutti molto “macho”. Sarebbe importante invece se una persona si potesse dichiarare sapendo di venire accettata senza problemi".
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