Alvaro Morata si racconta. L'attaccante spagnolo del Milan è stato il protagonista dell'ultimo episodio del format "24 ore con un calciatore professionista", pubblicato da Rodrigo Faez sul suo canale YouTube: "A Madrid, per i miei 18 anni mio cugino mi ha regalato una serata con Ronnie. Lui lo conosceva e siccome per i tanti impegni era molto difficile andare a cena o pranzo, allora mi disse che avremmo bevuto qualcosa dopo cena con Ronaldo Siamo finiti a casa sua a bere qualcosa e ricordo che entrai in una stanza dove aveva la maglia del Brasile della finale del Mondiale 2002, gli scarpini, il pallone... Sono rimasto lì per un'ora, l'ho guardato e ho pensato che non potesse essere vero. Mi ha detto "prendi quello che vuoi. Sono davvero entusiasta di dartelo, sei un una persona molto buona", e allora presi la maglietta del 2002 e gli scarpini. Voleva regalarmi anche una copia del Pallone d'Oro".
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Morata: “A 18 anni andai a casa di Ronaldo a Madrid. Mi disse di prendere…”
"La cosa più pazzesca che ho visto in uno spogliatoio? Un compagno ha chiesto a un altro di radersi il fondoschiena... Oppure un altro si addormentò mentre l'allenatore parlava. Un sogno? Vincere il Mondiale. L'avversario più duro incontrato? Sicuramente è stato Virgil van Dijk. Il Milan? È incredibile, quando sono arrivato qui ho pensato ai grandi calciatori del passato come Ronaldinho, Ronaldo, Baresi, Maldini, Van Basten e molti altri. Kakà? Mi ha aiutato tanto quando ero molto giovane. Era una ragazzo normale, ancora oggi lo sento spesso. Un ringraziamento ? A Nacho. Ricordo le mie prime partite lì, mi ha aiutato tanto. Sono molto grato per quello che ha fatto per me quando ero giovane, è un periodo in cui un ragazzo ha bisogno della forza ed esperienza dei veterani. Averlo vicino era incredibile, ma a volte discutevamo anche. Lo posso solo ringraziare, mi ha insegnato che cos'è il Real Madrid".
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