Monica Bertini, giornalista e conduttrice tv, nel corso di un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport ha raccontato alcuni passi della sua carriera, dagli inizi all'attualità, passando per la sfera personale: "La tv è stata la mia babysitter quando i miei lavoravano, mi ha catturata. In seconda media in un tema scrissi che volevo fare questo: la giornalista sportiva in televisione. Sono poco autoironica, se devo farmi ridere dietro evito. L’ho fatto solo in occasioni di beneficenza. Da ragazzina mi sono dedicata prima alla ginnastica artistica e poi all'atletica, sono sempre stata una starter nella staffetta a ostacoli; bravina a livello regionale, niente di più. Nella mia vita alla fine ha sempre dominato il calcio".


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Monica Bertini: “L’estetica conta, ma servono le competenze. Felice nel privato”
Che percorso è stato il suo?
"Quando io ho iniziato non c’erano tante donne nelle trasmissioni sportive. Penso che aumentare la presenza femminile negli studi non debba essere un obbligo, altrimenti invece che premiare il merito si fanno delle forzature che non fanno bene. E, fidatevi, quello in cui lavoro non è un ambiente maschilista, solo più maschile. A ragazzi e ragazze che vogliono fare questo lavoro dico: niente illusioni ma se ce l’ho fatta io, partita dal paesello e con tanta gavetta, potete farcela anche voi".
In una vecchia intervista disse che la bellezza aveva comunque giocato un ruolo nella sua carriera televisiva.
"Sì ma ho sempre avuto la lucidità di sapere che l’aspetto estetico è solo una parte e soprattutto è quella che svanisce prima. Negli anni arriverà sempre una più bella e più giovane di te ma per farti fuori deve arrivare una più brava. Forse sì, con un volto più anonimo avrei fatto più fatica a lasciare il segno all’inizio, non sono ipocrita, ma poi le competenze vengono fuori. Per un periodo ho condotto una trasmissione su uno sgabello, mi sono detta: ok, rischio di essere più guardata che ascoltata ma, con l’ambizione che ho sempre avuto, poteva mai frenarmi uno sgabello? Sapevo che alla fine sarei venuta fuori per i miei contenuti che sarebbero stati ammirati più delle mie gambe".
Qualcuno l’ha considerata più bella che brava?
"Probabilmente sì ma non me l’hanno mai detto in faccia. Anche sui social commenti scemi o volgari li trovi ma fortunatamente sono pochi, anzi mi hanno detto che sono quasi un ‘caso’ perché ho una percentuale di giudizi negativi bassissima".
Ha mai ricevuto messaggi sconvenienti da chi fa parte del suo mondo?
"Li ho sempre presi con leggerezza e col sorriso ma sì sono arrivati, anche da calciatori".
Lei uno l’aveva sposato, Giovanni La Camera.
"Eravamo giovani e dopo il matrimonio ho iniziato la mia ‘scalata’, può darsi che l’abbia trascurato ma ci siamo sempre supportati a vicenda. Alla fine ci siamo resi conto di essere più amici che marito e moglie. Ora abbiamo altre vite, Giovanni ha una splendida famiglia e sono felice per lui".
E anche lei è felice nel privato?
"Molto. La vita mi ha dato una seconda possibilità e ora sono con una persona che mi ha migliorato tanto e mi ha permesso di vedere un nuovo arcobaleno dopo la tempesta".
Su Google gli utenti insieme al suo nome cercano: vita privata, anni, stipendio, tifosa.
"L’età non è un mistero, sono orgogliosa dei miei 42 anni. Sullo stipendio mi piace dire che non tratto mai, quello che decidono di darmi mi tengo. È questione di gratitudine, penso di avere il dovere di essere così per le persone che vorrebbero essere al mio posto. Il mio è un bel lavoro, da privilegiati, non vado certo in miniera...".
Essere un personaggio pubblico però significa anche esporsi a fatti spiacevoli come quei fotomontaggi osé con il suo volto. Prima reazione?
"Inizio dicendo che è cominciato tutto l’anno scorso con immagini di me in manette, con un occhio nero, in mezzo alle banconote, accompagnati da titoli assurdi: “Monica Bertini arrestata”, “Ecco come ha fatto a diventare ricca”. In quel periodo ero in onda tutti i giorni con ‘Diario del giorno’ e pensavo che fosse scontato considerarli fake. Comunque denuncio tutto alla polizia postale. Peccato però che dopo quelli, i successivi fotomontaggi sono diventati molto espliciti e la mia faccia era su corpi di donne nude. Qui mi sono spaventata e arrabbiata. Sono andata dagli avvocati, è partita l’indagine e hanno ritrovato le immagini su quel sito orribile. Mi sono esposta quando me l’hanno consigliato le forze dell’ordine e l’ho fatto perché so che la mia testimonianza poteva fare del bene ad altre donne che si sentivano sporche e avevano paura di denunciare. Invece non è mai troppo tardi".
Esiste l’amicizia sul lavoro?
"Certo. Ho una chat da anni con delle colleghe, siamo legatissime e solidali, felici dei successi altrui".
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