Manuela Moreno, conduttrice tv, ha concesso un'intervista ai microfoni del Corriere della Sera. Queste le sue parole: «C’è un clima sessista verso la nostra categoria, dovunque. Mi hanno spesso attaccato per la mia fisicità cosiddetta dirompente, che sembra dar fastidio alla mia capacità professionale. Allora ho deciso di vestirmi con bretelle e cravatta. Così vediamo... Un modo giocoso di rispondere a questi assurdi attacchi».


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Manuela Moreno: “Sessismo ovunque nella nostra categoria: io spesso attaccata per…”
Contenta della sua estate?
«Molto. A parte caldo, stanchezza e zanzare ti senti padrona degli spazi: via Teulada (gli studi Rai a Roma; ndr) è deserta».
Ma come si trovano gli ospiti ad agosto. Chi è disponibili a venire in studio in diretta?
«Le prime puntate ho fatto fatica, ora si propongono loro. Il riscontro è stato buono e la gente viene volentieri. Poi ho voluto che il mio programma fosse aperto agli amici: se siete a Roma il lunedì sera, passate in via Teulada».
Quasi una festa…
«Diciamo che dietro le quinte c’è un altro programma».
Lei ha un trascorso di esteri e politica. Ora sta scoprendo la cronaca?
«Sì è vero. Mi rendo conto che il caso Garlasco ha una richiesta di attenzione enorme. La gente vuole sapere tutto. Ho riflettuto molto se fosse giusto parlarne e alla fine ho capito che c’è bisogno di un’informazione corretta. Mi affido a tecnici, esperti, avvocati per avere una giusta copertura».
Perché secondo lei questa attenzione quasi ossessiva verso Garlasco?
«Io penso ci sia un interesse sul tema giustizia. Il dubbio che in carcere possa esserci un innocente apre tanti scenari. Il pubblico è molto attento: tutto viene scandagliato da parte dei telespettatori, attentissimi».
Com’è stata l’esperienza del programma Un alieno in patria con Peter Gomez?
«È stata più una “chicca” che un’esperienza. Io ho fatto delle mini incursioni, cercavo di tenere con i piedi per terra la trasmissione: l’alieno era Gomez che vaga nel suo mondo. Ci siamo divertiti».
Dal 1998 al 2022 è stata al Tg2 e negli ultimi anni ha condotto Tg2Post. Poi l’addio per approdare a Rai3. Perché?
«Il Tg2 per me è la famiglia e lasciarlo è stato traumatico. Ma c’è un momento in cui bisogna fare queste scelte. Ho davvero sentito che stavo replicando me stessa e ho detto basta».
E le sue inchieste “assurde” per Fiorello, nel programma VivaRai2?
«Ho sempre seguito per il tg le performance di Fiorello in radio e in tv. Un giorno mi ha chiesto se gli facevo un’inchiesta semi-seria. Ovvero: “Devi essere serissima, ma dicendo caz…te”. E io: “Sarò il tuo Buster Keaton”».
Una definizione di Fiorello.
«Genio inarrivabile. Io ho girato il mondo e non esiste neppure negli Usa una figura così completa come la sua. È intelligente, ironico, si legge tutti i giornali, è l’uomo più informato che conosco».
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