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Diletta Leotta: “Il libro? Ecco perché. Non esiste alcun video hard. E con Mammì e Scardina…”

Le parole della conduttrice

Marco

Lunga intervista concessa da Diletta Leotta, conduttrice di DAZN e Radio 105, ai microfoni di Tv Sorrisi e Canzoni. Ecco alcuni stralci, cominciando dal suo libro che sarà presto in vendita.

Com’è nata l’idea?

«Ci ho riflettuto nei mesi del lockdown, quando ho avuto il tempo per guardarmi dentro. E ho tenuto questo “diario”, scrivendo ciò che ho provato nei momenti più difficili della mia vita».

Quali episodi l’hanno segnata di più?

«Nel 2016 mi è stato hackerato il telefonino e alcune mie foto sono finite in Rete. A luglio del 2019 poi sono stata ricattata via sms nel cuore della notte. Il messaggio era: “Hai 8 ore di tempo per consegnare 30 mila euro, altrimenti diffondiamo un filmato intimo che ti riguarda”. Non esisteva nessun video, ovviamente».

Due reati gravi. La sensazione peggiore?

«La storia degli scatti rubati è stata come una spada che mi ha trafitto, mi sentivo violata. Al ricatto, invece, ho avuto paura delle minacce, ero frastornata. Ma ho chiamato immediatamente la poliziotta che mi aveva aiutato con il caso precedente e alla fine tutto si è risolto».

Oltre a queste intrusioni criminali, c’è stata l’invasione del gossip.

«Fa parte del mio lavoro che si parli delle mie relazioni, lo accetto. Anzi una mattina ho addirittura portato i cornetti per colazione ai fotografi, perché pure loro lavorano. Ma c’è una linea sottile che non va superata. Io ho avuto i droni sul terrazzo, ho subìto furto in casa!».

Nel libro cita due amori, uno passato e uno più recente, senza fare nomi.

«Per delicatezza e per rispetto verso di loro».

Si riferisce allo storico fidanzato Matteo Mammì, manager nel settore televisivo, e al pugile Daniele Scardina, concorrente di “Ballando con le stelle”: la relazione con lui è finita a luglio, ma nel libro sembra in corso.

«Il libro è stato consegnato prima, non è “retroattivo” (ride). Sono storie chiuse, ma sono rimasta in buoni rapporti con entrambi».

Il 19 settembre inizia il campionato di Serie A. Una ripartenza simbolica.

«Non è un ritorno alla normalità, è una nuova normalità. Il calcio giocato a porte chiuse con gli stadi vuoti non è la stessa cosa. Ma ci sono regole anti-contagio da rispettare con scrupolosità finché sarà necessario. Io non vedo l’ora di ricominciare, di sentire l’odore del campo. La mia prima partita sarà Hellas Verona-Roma».

C’è chi si ostina a pensare che una donna non possa parlare di calcio. Se poi è carina e indossa i tacchi ancora peggio. Come si combatte il maschilismo strisciante?

«Con tre “parole d’ordine” sicure: competenza, professionalità, credibilità».

Lei com’è riuscita a mettere fuorigioco gli odiatori sui social e i tifosi un po’ troppo volgari?

«Concentrandomi sugli attestati d’affetto e stima. Lo consiglio a tutti: i messaggi negativi ci fanno male, ma se prestiamo attenzione a quelli positivi, scopriamo che in realtà sono molti di più!».

E alle ragazze che sognano di fare il suo mestiere cosa consiglia?

«Di studiare tanto. E di non arrendersi alle prime porte in faccia. Ci sono passata anch’io: non bisogna mollare, né forzare i tempi. L’esperienza indicherà la strada giusta da seguire».

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