Tornando al suo intervento incendiario all'attesissima assemblea straordinaria della Federazione, invece di scusarsi Rubiales ha ribaltato il copione. E' andato sul palco e ha tirato fuori le unghie, citando una dopo l'altra le ministre di sinistra Irene Montero e Ione Belarra che lo hanno accusato di abusi, minacciando di portarle davanti a un tribunale. "Vorrei sapere cosa pensano delle loro parole le donne che hanno subito violenza", ha replicato aggressivo. Quindi ha denunciato una sorta di "assassinio sociale" nei suoi confronti, assicurando che intende difendersi "come ogni spagnolo in ogni sede", convinto "di non aver fatto nulla di male". Le sue uniche scuse sono state rivolte alla famiglia reale, per "essersi toccato le palle in tribuna in un momento di euforia".
Quanto al bacio invece ha offerto una versione tutta sua: "E' stato spontaneo, reciproco e consensuale, uguale a quello che avrei potuto dare a mia figlia". E poi è andato oltre, tentando di mettere in difficoltà proprio chi subì quel bacio, Jenni Hermoso. "Lei per prima è venuta vicina a me, le ho detto di dimenticarsi del rigore sbagliato e ci siamo abbracciati. Le ho chiesto un bacetto e lei mi ha detto che andava bene". Parole che hanno provocato la reazione compatta e indignata di tutta la squadra. Una dopo l'altra - da Alexia Putellas, due volte pallone d'oro, alla centrocampista Aitana - tutte sono insorte a difesa della loro compagna, intimando a Rubiales di farla finita con le bugie. In serata in una nota congiunta hanno minacciato di non scendere mai più in campo "se rimarrano in carica gli attuali dirigenti", un riferimento ovviamente al presidente federale ma anche al Ct Jorge Vilda. Mentre Hermoso ha platealmente smentito la versione del bacio consensuale ("in nessun momento ho acconsentito").
Ma la protesta non riguarda solo loro e sta coinvolgendo tutto il calcio spagnolo. Il capo del settore femminile si è dimesso, tante federazioni regionali hanno preso le distanze, lo stesso hanno fatto diversi club, a partire dal Real Madrid. Borja Iglesias, attaccante del Betis, ha addirittura annunciato che non vestirà più la maglia della Nazionale se non cambieranno le cose. Persino Iberia, uno degli sponsor più importanti della 'Roja', ha sfiduciato Rubiales: "Quando si verificano situazioni offensive, inappropriate per una società sviluppata, moderna ed egualitaria come quella spagnola - ha fatto sapere la compagnia di bandiera di Madrid -, Iberia sostiene le misure opportune e pertinenti che devono essere prese per preservare i diritti e la dignità degli atleti".
(Fonte: ANSA)
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