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Jacobs respinge le accuse: “Troppe feste dopo Tokyo? Ho lavorato a testa bassa”

Jacobs respinge le accuse: “Troppe feste dopo Tokyo? Ho lavorato a testa bassa” - immagine 1
L'azzurro, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Tokyo la scorsa estate, non è riuscito a confermarsi ai Mondiali

alfa

Dopo aver vinto la scorsa estate la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Tokyo nei 100 metri, Marcell Jacobs non è riuscito a confermarsi ai Mondiali di Eugene. L'atleta azzurro ha però respinto al mittente le accuse di non essersi preparato al meglio per l'evento: "A chi dice che, dopo il successo olimpico, ho investito troppo in festeggiamenti, comparsate e impegni legati agli sponsor, rispondo che sino a novembre-dicembre potrebbe anche essere stato. Ma poi ho messo giù la testa e a marzo ho vinto i Mondiali indoor. La scelta di andare in Kenya? La doppia volata di Savona e di Rieti? Stavo bene e avevo bisogno di gareggiare, di mettere nelle gambe lavori ad alta intensità. Col senno di poi è tutto facile".

"Vero è che gli episodi che mi hanno frenato sono probabilmente concatenati e che l’origine è una schiena che mi crea problemi sin da bambino. Ma a far la differenza sono stati piccoli dettagli. In Kenya, per quella maledetta gastroenterite, ho perso 4 chili in tre giorni. Sono tornato e ho dovuto fare i conti con un’elongazione del tendine del bicipite femorale sinistro. Ho rinunciato a diversi meeting, ma prima di Stoccolma, a fine giugno, stavo benissimo e mi sono di nuovo dovuto fermare. Qui è emersa una contrattura all’altra coscia, che mi vieta anche la staffetta. Per fortuna non sono infortuni gravi. Non mi impediscono di guardare avanti con fiducia. Gli Europei? Guarisco, vado là e vinco".