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Greta Beccaglia: “Non è normale che un uomo si senta autorizzato a toccarti”

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La giornalista diventata famosa per essere stata palpeggiata in diretta tv si sfoga dopo la fine del processo

alfa

Greta Beccaglia, la giornalista diventata tristemente famosa per essere stata palpeggiata in diretta tv lo scorso 27 novembre al termine di Fiorentina-Empoli, ha parlato ai microfoni di Grazia dopo la fine del processo.

Greta, può mettere un punto a questa vicenda?

"Sì, e sono felice. Anche se mi stanno insultando tutti sui social, come se io avessi commesso qualcosa di sbagliato, ma non è così".

Che cosa le stanno scrivendo?

"Purtroppo, come già un anno fa, quando è successo il fatto, anche ora sono travolta da insulti terribili. Quel che è peggio è che molti arrivano da donne. Dicono che ho rovinato la vita a quest’uomo. Ma io gli ho solo detto che quello che stava facendo non andava bene".

Lei è diventata un simbolo per aver detto all’uomo che la stava palpeggiando: “Questo non lo puoi fare”.

"Io sono stata educata così e credo che sia giusto dire a un uomo di non toccarti, se non lo vuoi. Senza consenso, c’è solo violenza. Ho solo fatto capire che stava violando il mio diritto a non essere molestata e infastidita mentre stavo lavorando".

Questa sentenza è importante. L’Ordine e il sindacato dei giornalisti, che si erano costituiti parte civile, hanno ottenuto un risarcimento provvisionale. A lei il giudice ha riconosciuto 10 mila euro di risarcimento.

"So che le sentenze non vanno commentate, ma mi sento felice. Ora posso respirare. Ordine dei giornalisti e Associazione della stampa mi sono stati vicini e li ringrazio. Se arriveranno i soldi del risarcimento, li devolverò a un’associazione che si occupa di contrasto alla violenza sulle donne. Non volevo dirlo ma, visti i messaggi che ricevo, voglio che si sappia".

La insultano anche per questo?

"Dicono che mi sono fatta pubblicità e che ho preso dei soldi. È tutto falso. Anzi, è stata molto dura".

Sua madre, Ingrid, che cosa le ha detto dopo la sentenza?

"È felice. Sa che ho sofferto, non solo per quanto ho subito, ma per gli insulti che sono arrivati subito dopo. L’ultimo anno mi ha cambiata".

In che senso?

"Mi hanno scritto tante giovani che hanno subito molestie simili alle mie, ma senza telecamere, e ho capito quanto serva essere forti. Io non mi sono mai fermata e sono grata a tutti coloro che mi sono stati vicini".

Spieghiamo a tutti: perché quel che ha subito è grave?

"Perché non è normale che un uomo si senta autorizzato a toccarti, a molestarti. Spero che dopo questa vicenda i ragazzi tengano le mani in tasca".