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Giunta: “Triste non allenare più Federica. Le nozze? Nulla di organizzato”

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Il compagno e allenatore di Federica Pellegrini parla dei loro progetti futuri, tra matrimonio e nuova vita

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Matteo Giunta, fidanzato di Federica Pellegrini nonchè suo allenatore, ha concesso un'intervista al corriere della Sera, tra l'addio alle competizioni della sua compagna e i loro progetti futuri: "È stato un colpo al cuore: è arrivata la consapevolezza".

Matteo, da dove cominciamo?

"Da una bellissima festa. Improvvisata in un paio di giorni: Fede doveva chiudere a Eindhoven, nella gara della Isl, davanti agli amici, alla famiglia, al presidente Malagò. Ma l'Olanda ha chiuso gli impianti al pubblico: era un peccato, così agli Assoluti di Riccione è stato trovato il modo di renderle il giusto tributo. Le atlete più rappresentative che hanno gareggiato con lei sono venute con pochissimo preavviso: segno di stima".

È vero che si è commosso?

"Fino a quando non è entrata in acqua ero super tranquillo. Con il susseguirsi delle vasche ho iniziato a realizzare che era l'ultima volta che la vedevo nuotare i 200. E lì è stata tosta. Un'emozione fortissima, un colpo al cuore. Egoisticamente è triste non poterla più allenare, non avere più una prestazione da costruire assieme, con quello che ne consegue, gioie, dolori, pressioni, quel mix di emozioni che è stato il collante dei nostri ultimi nove anni. Però questa malinconia si è trasformata in gioia nel vedere il tributo che le hanno riconosciuto. È come se si fosse materializzato il valore di Fede, la più grande duecentista di sempre".

Come riparte il tecnico Giunta senza una così?

"Il primo step sarà non ricercare Federica Pellegrini dentro nessuna. Se dovessi pretendere le stesse cose da chiunque altra sbaglierei. Io poi penso che ogni atleta abbia esigenze diverse e l'allenatore bravo oggi è quello che si adatta e trova il modo di gestirlo al meglio. Quando ci riesci è una gioia. E smettiamola di cercare l'erede della Pellegrini, fare confronti è irrispettoso per lei e schiacciante per le giovani".

Federica ha detto di aver pensato di continuare fino agli Europei di Roma nel 2022, ma di essersi resa conto che non ce la faceva. È così?

"Ha presente la lettera di addio al basket di Kobe Bryant? C'è un amore incondizionato verso il proprio sport e la voglia di farlo per sempre. Ma c'è anche il fisico che ti manda segnali per dirti che non sopporta più certi stress. E se vale nel basket figuriamoci nel nuoto dove hai a che fare col cronometro".

Fede non ha più voglia.

"Si ferma all'apice, come pochi riescono a fare. Vado oltre: rimettersi in gioco, allenarsi al massimo per giocarsi qualcosa di importante a Roma e poi magari a metà strada scoprire che non ce la fa, sarebbe sottoporla a una sofferenza ingiusta. Poi io sono sempre quello del mai dire mai".

Ora potete concentrarvi sul matrimonio. Qualche anticipazione?

"Guardi non è che voglio mantenere il segreto, è che non abbiamo fatto nulla!".

Ma lei parteciperà all'organizzazione o lascerà fare a Fede?

"Sono sicuro che lei mi chiederà di partecipare perché il nostro rapporto si basa sul confronto. Però se lei è felice e riesce a organizzare le cose come le piacciono, io sono felice".

Ci racconta la proposta di matrimonio?

"Da tempo ero sicuro dei miei sentimenti, ma volevo che chiudesse il cerchio con le Olimpiadi prima di aprire il secondo capitolo della nostra vita. Avevo organizzato tutto, ho scelto Venezia perché è bellissima, romantica e Fede ce l'ha nel cuore. Dopo il ristorante dovevamo percorrere una piccola via e sbucare in piazza San Marco dove le avrei fatto la fatidica domanda. Ma ho visto della gente, qualche movimento "sospetto", ho temuto paparazzi, e allora ho cambiato: volevo che fosse un momento solo nostro. Gliel'ho chiesto in hotel, è stato bello e semplice".

Federica ha raccontato che fare la spesa mano nella mano le sembrava strano.

"Per tanto tempo in pubblico ci siamo comportati come due persone normali e confesso che io sono ancora trattenuto, fatico a concedermi atteggiamenti affettuosi. Anche il bacio che ci siamo dati a Riccione è stato complicato per me".

Se i vostri figli nuoteranno lei sarà contento?

"Penso che fare i genitori sia il mestiere più difficile, perciò se il problema sarà quale sport scegliere vorrà già dire che non c'è un problema. L'importante è che ne facciano uno, che ne sperimentino tanti e che si divertano. Il nuoto è faticoso, per praticarlo bisogna amarlo".

Il viaggio di nozze sarà quel giro del mondo che sognavate da tempo?

"C'era l'idea di prenderci un momento solo per noi e andare in giro a scoprire il nostro bellissimo pianeta. Ma era prima che arrivassero i quattro cagnolini. Cominceremo con qualche viaggio in Italia e la prima vacanza sarà in sei!".

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