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Flachi torna a giocare: “La squalifica mi ha fatto bene. Chi sbaglia deve pagare”

Getty Images

L'ex attaccante della Sampdoria, squalificato nel 2010 dopo essere risultato positivo alla cocaina, è pronto a tornare

alfa

Francesco Flachi vede la luce. L'ex attaccante della Sampdoria, squalificato nel 2010 dopo essere risultato positivo alla cocaina, dopo 12 anni si appresta a tornare a giocare, come confermato in un'intervista concessa al Corriere della Sera: "Sono tornato un bimbo, debutto il 13 febbraio se il mister me lo concederà. I dodici anni di squalifica mi hanno fatto bene al corpo e allo spirito. Pena che ho appena scontata per intero, senza drammi e vittimismi. Tutta colpa mia, mi sono complicato la vita, ho buttato alle ortiche una bella carriera ma non ho mai smesso di combattere. Troppi 12 anni di squalifica? Chi sbaglia deve pagare. E adesso torno in campo con una voglia immensa di sfondare la rete. Mi sento bene, corro e mi diverto. Non vedo l'ora di scendere in campo. Mai dimenticare. Il dolore ti aiuta a cambiare, a crescere. I primi anni di squalifica sono stati tremendi. Ti mancano gli stadi, l'agonismo, i tifosi. Qualcuno mi trattava da drogato. Ho sbagliato un paio di volte ma non sono mai stato un tossicodipendente. Non gli ho dato ascolto, avevo ancora le spalle larghe anche se non è facile perdersi quando hai assaporato il sapore del successo e poi ti ritrovi a terra. Però, grazie anche agli amici, sono stato bravo. Mi sono ricostruito, ho scritto un nuovo capitolo della mia vita.

Uno dei locali era aperto di giorno, l'altro di sera e c'era da faticare. Nella mia vita non avrei mai pensato di fare il paninaro e invece mi sono anche divertito. Poi arrivavano i tifosi, mi sostenevano, mi davano forza. Ma il calcio ce l’avevo ancora in testa. Facevo l'opinionista in una radio locale e continuavo ad allenarmi per prepararmi al nuovo debutto. Ho superato momenti bui. Quegli anni m'hanno insegnato a non buttarmi via, a risorgere. Grazie anche ai miei figli Tommaso e Benedetta che oggi ha 20 anni. Futuro? A giugno inizierò il corso per diventare allenatore, ma mi sento ancora un calciatore e dunque mi metto sul mercato. Ho tanta voglia, fiato e un bel piede da poter sfondare le reti".