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Processo per la morte di Maradona, la figlia: “Tutta una messa in scena per portare avanti…”

Redazione Golssip
Le dichiarazioni della figlia minore dell'ex calciatore

Il processo per la morte di Diego Armando Maradona prosegue. Al Tribunale di San Isidro è stato il turno di Gianinna, la figlia più piccola avuta dall'ex Pibe de Oro da Claudia Villafane. La sua voce è rotta dall'emozione e dalle lacrime, quando accusa Leopoldo Luque, ex medico personale di Maradona e principale imputato: "E' stata tutta una messa in scena, una recita per portare avanti quello che volevano: isolare papà in un posto buio e brutto. Anche se non ero del tutto d'accordo col ricovero domiciliare, ho scelto di dare fiducia a loro - il riferimento all'equipe medica che aveva in cura l'ex calciatore - Seguivano papà da tempo e ci proponevano questa opzione, avrebbero sistemato quella casa in modo adeguato per un vero ricovero domiciliare". Nel corso dell'udienza è stata fatta sentire la registrazione dell'incontro del 10 novembre 2020 in cui venne appunto presa la decisione di trasferire Maradona dalla Clinica Olivos nell'appartamento in cui è poi è venuto a mancare due settimane dopo.

"Fa molto male ascoltare quella conversazione, tutto ciò che era stato promesso e poi non è stato mantenuto, le cose che ci erano state assicurate che poi non si sono avverate. Sento che è stata una manipolazione orribile, mi fa molta rabbia, vorrei poter tornare indietro nel tempo e cacciarli tutti via", racconta Gianinna, che era andata a trovare il padre una settimana prima della morte. "Era molto gonfio, non si vedevano nemmeno i suoi occhi, aveva una voce da robot ma ci dicevano che dovevamo lasciargli il suo spazio, che faceva parte del processo di recupero, che papà voleva stare solo".

(ITALPRESS).