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Paola Ferrari: “Alla Rai pronti alla sfida delle porte chiuse. Sono ottimista: arriveremo alla fine”

Le parole della giornalista di Rai Sport

Marco

Intervenuta ai microfoni di Repubblica, Paola Ferrari, giornalista di Rai Sport, ha parlato così della scelta del Governo di imporre le porte chiuse al campionato italiano.

Gli stadi in silenzio, una sensazione nuova.

«Mai successo, è vero, se non in casi sporadici. Un sacrificio per tutti, le società che perdono soldi, i calciatori che dovranno trovare una concentrazione diversa. Noi, giornalisti, abbiamo il compito di raccontare quello che succede negli stadi con i toni giusti, di regalare due ore di normalità in questo momento drammatico. Non ho mai vissuto una situazione del genere. Ora noi di Rai Sport, con il direttore Auro Bulbarelli, siamo pronti a questa nuova sfida: dobbiamo dare serenità a chi ci guarda e non può andare allo stadio. Tocca a noi entrare a casa loro, visto che sono costretti a restare a casa, lontani dalla squadra del cuore».

Il ministro Vincenzo Spadafora voleva trasmettere le partite in chiaro, almeno durante il periodo delle porte chiuse.

«E mi sembra una buona cosa, importante per i tifosi che non possono andare allo stadio.

Sarebbe stato un bel segnale. La Figc era d'accordo, la Lega di Serie A no: ci sono contratti in ballo, la legge Melandri. Ma i presidenti avrebbero dovuto fare uno sforzo per venire incontro agli appassionati come hanno fatto ad esempio in Serie C. La Rai, come servizio pubblico, è stata la prima a farsi avanti, era pronta a fare la sua parte, trasmettendo incontri come Juventus-Inter. Spero ci sia la possibilità in futuro di poterlo fare. Poter dare ai tifosi un momento di distensione, questo può fare il calcio, un ruolo importante soprattutto di questi tempi. Non va sottovalutato».

C'è molta attesa per Juve-Inter.

«E questo è davvero un buon segno, questo campionato finalmente era equilibrato, combattuto come non succedeva da anni. Ora verranno recuperate le partite saltate. È un fatto molto positivo che si attenda con ansia questa sfida, dimostra che c'è tanta voglia di normalità da parte della gente. Io sono ottimista, sono convinta che arriveremo alla fine della stagione. Certo, la situazione non è affatto facile, non ci sono dubbi: ma riusciremo a farcela».

Questa è una stagione particolare, al termine del campionato c'è subito l'Europeo.

«Sì, con l'inaugurazione a Roma, il 12 giugno, contro la Turchia. L'Uefa farà di tutto per salvare questa manifestazione. Mi rendo conto che non è per niente semplice, sono saltate già gare importanti di sci, di ciclismo. Ma si troverà un sistema per poter giocare l'Europeo, non so se sia possibile eventualmente spostarlo alla prossima stagione, ma credo sia complicato. Meglio quest'anno. E poi, siamo ottimisti: per giugno si dovrebbe tornare davvero alla normalità. E noi dobbiamo alimentarla, almeno in quelle due ore di serenità. Ci proveremo da stasera, con la Domenica Sportiva che, per la prima volta in 65 anni, andrà in onda da Roma e non da Milano».