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Diletta Leotta: “Il mondo del calcio è molto maschilista. Cori spinti? Ecco la mia risposta”

La conduttrice di Dazn ai microfoni della rivista Oggi

Redazione Golssip

"La passione per il calcio? In campo ero negata, mi mettevano sempre in porta. Da adolescente volevo diventare come Federica Pellegrini. Poi ho mollato per lo studio: l'impegno che richiede uno sport agonistico è enorme e ti fa fare una vita piena di sacrifici. Semplicemente, io ho scelto di farne altri. Ho fatto una lezione di pole dance e con scarsi risultati, è vero, perché è uno sport faticosissimo e mi sentivo proprio negata... Forse sono davvero più brava con il pugilato...". A parlare è Diletta Leotta, presentatrice di Dazn, e l'ultima allusione è al fidanzato Daniele Scardina, del quale non parla in maniera diretta.

Diletta condurrà il Gran Galà del Calcio che andrà in scena il 2 dicembre: "Quest'anno daremo un messaggio molto forte. Per la prima volta sarò onorata di invitare e premiare le 11 migliori donne in campo, mentre negli anni precedenti ce n'era soltanto una che rappresentava tutto il movimento. Credo che sia un passo molto importante".

Lo stadio e gli stereotipi: "Il mondo del calcio è molto maschilista, è vero, però piano piano credo che le cose stiano cambiando. Anche le giornaliste sportive sono tante, brave e preparatissime. Come reagisco agli apprezzamenti troppo spinti? Con grande leggerezza. Capisco che lo stadio è un posto dove si va per divertirsi, ma fino a un certo punto: ci deve sempre essere il rispetto. Se c'è solo goliardia, reagisco con il sorriso. Sono più dura quando si parla di cori razzisti, che vanno assolutamente puniti con leggi severe".

(Oggi)

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