Lei è stata l’ultima donna, nel 2010, a condurre il Festival di Sanremo: è una statistica preoccupante?
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Clerici: “Ecco la mia Cena di Natale. De Martino grande showman. Amadeus? Viveva un disagio…”
«Il momento arriverà. Io credo che bisogna sempre trovare la persona giusta al posto giusto. Oggi Sanremo è molto cambiato, il conduttore si identifica e coincide con il direttore artistico, mentre fino a un po’ di tempo fa erano due figure distinte. Quando l’ho fatto io c’era più spettacolo, oggi lo show sono le canzoni».
Sarebbe giusto escludere Tony Effe da Sanremo?
«Non è il mio genere ma è il genere delle nuove generazioni, proibire non ha senso, escludere i rapper non serve, li ritrovi sui social, ovunque. Poi i divieti spesso sono controproducenti: più dici ai ragazzi di non fare una cosa, più la fanno».
È un pilastro di Rai1, «The Voice Kids» ha chiuso con grandi numeri (più di 3 milioni e mezzo di spettatori, share al 23%): si sente considerata abbastanza?
«La Rai è così, non ti fa mai sentire indispensabile e non lo dico solo io. Ogni tanto mi accorgo anche che le donne vengono trattate in modo diverso, ma io sono una che mette i puntini sulle “i”, non mi tiro indietro. Con tutti i difetti che riconosco alla Rai però sto bene dove sto».
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