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Getty
Qualche settimana fa, il grande gesto del coming out, che ha sensibilizzato tutto l'ambiente calcio sul tema dell'omosessualità nello sport e che gli ha regalato una nuova vita. Più felice, più vera. Josh Cavallo, calciatore dell'Adelaide United (A-League australiana), ha parlato in esclusiva alla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni:
Cavallo, come si sente ora che ha fatto coming out?
“Incredibilmente libero. Non devo più fingere di essere qualcuno che non sono. Per sei lunghi anni ho vissuto così. Mentivo a tutti, compresi amici e compagni di squadra, perché mi vergognavo. Questo mi feriva. Ora si è aperto un nuovo capitolo e posso essere me stesso: è fantastico. Sorrido in continuazione, prima non accadeva mai”.
Si aspettava queste reazioni?
“No. Famiglia, amici, squadra: tutti contenti per me, di vedermi finalmente felice e a mio agio nella mia vera natura. Sono stato sorpreso da queste reazioni, a tal punto che mi sono pure chiesto perché mi fossi nascosto per così tanto tempo. Ma ora ho 21 anni, tutta la vita e la carriera davanti: sono felicissimo”.
L’omosessualità è ancora un tabù nel mondo del calcio, però...
“Negli anni ho cercato qualche personaggio che fosse omosessuale e giocasse a calcio. Non ho trovato nessuno. E anche per questo poi ho scelto di fare coming out. Per mostrare alle generazioni future che è ok esserlo e fare il calciatore, che per avere successo con il pallone non importa se ti piacciono gli uomini o le donne: è il talento che conta. Il prossimo Messi o Ronaldo può essere gay, e magari ora vuole smettere perché ha paura di esporsi. Io l’ho fatto proprio perché voglio aiutare il mondo e le persone. Sto tracciando la strada affinché altri la possano seguire. Sono quel modello che non ho mai avuto crescendo”.
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