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Borriello: “Io invitato a reality, ma ho detto no. Gossip? Quand’ero con Belen…”

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Le parole dell'ex centravanti: "Smettere è stata la decisione più bella che abbia preso. Ho scoperto la libertà, avevo tante passioni anche prima"

Marco

Marco Borriello, ex centravanti che spesso è stato al centro di numerose voci di gossip, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Repubblica. Queste le sue parole sull'addio al calcio e non solo: «Smettere è stata la decisione più bella che abbia preso. Ho scoperto la libertà, avevo tante passioni anche prima ma non il tempo di curarle. Mi piacciono l’architettura, l’interior design, l’arte. E ho scoperto il padel».

Anche lei?

«Ne sono malato, giocherei tutti i giorni, ma con 4 operazioni al menisco devo accontentarmi di 3 volte a settimana. Miglioro, imparo. E mi atteggio».

Totti lo ha sfidato?

«Vedremo, se viene in Spagna. Ma presto ci saranno dei tornei tra ex calciatori, perché lo praticano in tantissimi. È uno sport che ha a che fare con la vita: riflessi, strategia, coordinazione, freddezza. Hai quattro amici, i vetri, e poi a 40 anni quando vedi un campo di calcetto ci pensi un attimo. Il campo di padel è più piccolo, meglio».

Ha fatto pace col mondo del gossip?

«Non abbiamo mai litigato perché non ne ho mai fatto parte: mai fatte interviste su riviste di gossip, ci finivo quando stavo con Belen, ma perché ero innamorato, e poi lei non era nemmeno famosa. Sa quanti inviti ho ricevuto? Grande Fratello, Ballando con le stelle... Io non ho mai dato corda, mi hanno fatto una pubblicità che non ho mai sfruttato. Anzi, spesso mi ha danneggiato. Bastava che non giocassi per infortunio e c’era chi pensava avessi fatto chissà cosa».

Anche i suoi allenatori?

«No, mai. Ma anche da giovane al martedì potresti accusare lo stress psico-fisico della partita più di altri, per una maglia pesante o per le responsabilità. Serve sensibilità, non basta un gps. Se chiedi un riposo dopo la partita un allenatore che non ti conosce pensa: a questo non va di fare un cavolo. Invece è importante che gli staff capiscano. Soprattutto per evitare infortuni. A 35 anni con Rastelli al Cagliari se chiedevo un riposo in più me lo dava, e ho giocato 36 partite da 90 minuti senza infortuni».

È dell’idea di Antonio Conte, che predica l’astensione prima delle partite?

«Ma è studiato. Se fai sesso prima di una partita il testosterone si abbassa. Io sono per non fare nulla per 48 ore: mangiare bene, riposare bene e avere il testosterone alto serve per una prestazione migliore».

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