Carola Bagnaia, sorella di Francesco, per tutti "Pecco", in un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport ha raccontato aneddoti e retroscena sul campione del mondo della MotoGP: "Sono quella che gli rompe le scatole. Con me ha confidenza, se chiedo troppo non si fa problemi a mandarmi a quel paese".
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Bagnaia, parla la sorella Carola: “Con Pecco uno scherzo continuo. E con Domizia…”
Litigate mai?
"Da piccoli sì, come tutti i fratelli. Abbiamo 20 mesi di differenza, Pecco era molto vivace e io non gliene perdonavo una. Quando mi combinava qualcosa, facevo in modo che la cosa non passasse inosservata con i miei".
Sembra serio e compìto...
"Con lui è uno scherzo continuo. Crescendo si è calmato, ma da piccolo... E poi non aveva il senso del pericolo, se gli veniva in mente qualcosa, la faceva. Ora è migliorato, ma scherzi continua a farne. E se reagisci...".
Come lo ha visto cambiare?
"È cresciuto, maturato. Soprattutto, si è responsabilizzato. Però come persona è sempre lo stesso, non trovo differenze tra il Pecco di un tempo e quello che oggi è campione del mondo. Poi per forza di cose tra gli impegni e la popolarità, un po’ devi cambiare".
Che rapporto ha con la fama?
"Gli fa piacere, sa che i tifosi sono importantissimi: vedere la tribuna la domenica, fare eventi, è qualcosa che ha sempre cercato, è molto riconoscente ai tifosi, perché ci sono sempre stati".
Si confida molto con lei?
"Pecco fondamentalmente è una persona molto positiva, anche nei momenti più duri, ha sempre trascinato gli altri. Per lui il bicchiere è mezzo pieno. E quando le cose andavano male, sapeva che il suo momento sarebbe arrivato. È una cosa che ammiro molto di lui. Se sta male, metabolizza, ma non parla tanto. Ma stando sempre assieme, sa che, se serve, mi può dire tutto".
È stata lei a far mettere assieme Pecco e Domizia.
"Pecco è sempre stato innamorato di Domizia, che è più grande ed era una delle mie amiche. Lui in quegli anni era ancora un bimbo, anche Domizia lo vedeva come un fratellino. Nel 2016 in vacanza è cominciata la loro storia, e io spingevo un sacco, Pecco mi sfiniva. Doveva accadere".
È cambiato, da campione?
"È super focalizzato. Sa quel che vuole, che deve fare. Si allena tanto, ma sa rilassarsi: un pilota vive 200 giorni l’anno con una tensione e concentrazione tali che non può pensare ad altro".
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