Alessandro Bovolenta, pallavolista figlio dell'indimenticato Vigor (scomparso improvvisamente nel marzo del 2012), si è raccontato nel corso di un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport: "Io sono malato di sport, li seguo tutti ma da piccolo era il calcio a occupare il mio cuore. Giocavo in porta nella mia città, Ravenna. Vicino a casa c'era un campetto e non c'era giorno che non fossi lì, a buttarmi. Sì, facevo il portiere. Intorno agli 11 anni avevo in programma dei provini: Cesena e Sassuolo. Ma un giorno sono andato da mia madre e le ho detto: "La pallavolo mi ha chiamato". Temeva che lo facessi solo perché ho il cognome Bovolenta (papà Vigor, argento ad Atlanta 1996, era mancato da tre anni, ndr) e non perché volessi seguire una passione. Mi ha detto: "Sei sicuro? Pensaci bene". Anche perché lasciavo tutto per iniziare uno sport che prima di allora avevo solo guardato in tv. Ma quando dopo qualche giorno ha visto la mia decisione mi ha accompagnato nella scelta".
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Alessandro Bovolenta: “La pallavolo mi ha chiamato, non l’ho fatto per papà”
Alessandro Bovolenta, pallavolista figlio dell’indimenticato Vigor (scomparso improvvisamente nel marzo del 2012), si è raccontato nel corso di un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport: “Io sono malato di sport, li seguo...
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