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Acerbi: “C’è una cosa che per altri non è speciale ma per me è tutto. Futuro? Mi piacerebbe…”
Francesco Acerbi ha deciso di raccontare la sua storia in un libro. Si chiama "Io, guerriero" (edito da Rizzoli). E di battaglie nel suo percorso Francesco ne ha dovute combattere molte, non solo sui campi. Quella più importante l'ha vinta nelle corsie d'ospedale, guarendo due volte da un tumore. In queste pagine il difensore dell'Inter si racconta senza filtri e confessa di aver trovato la serenità in una vita più a sua misura, con i suoi affetti più importanti e con la gioia di gustarsi le piccole cose: "Oggi il mio presente è fatto di cose semplici. Sveglio le bambine la mattina, le accompagno a scuola quando posso. Vado all'allenamento, torno a casa, mi metto sul divano a guardare un cartone con loro. Mi basta questo: un po' di tempo insieme, un pranzo tranquillo, una serata in giardino con Claudia e le piccole. Non sono momenti speciali per chi li guarda da fuori, ma per me sono tutto. Sono la vita vera".
"Non so cosa mi riserverà il futuro. Mi piacerebbe diventare allenatore. In fondo sono uno che ascolta molto, che osserva, e credo di conoscere i giocatori, di intuire cosa pensano, cosa vogliono, di capire quando sono al massimo e quando invece stanno solo fingendo di star bene. So leggere i silenzi, e questa cosa potrebbe aiutarmi. Certo, con la mia storia personale non sarei un allenatore rigido e pieno di regole, o uno che urla per principio e che fa pesare il suo ruolo. Ma potrei essere un buon allenatore proprio per questo: perché so cosa significa cadere e rialzarsi. So cosa c'è dietro una prestazione, dietro un momento no. E so che un calciatore, prima di tutto, è una persona. Oppure forse farò altro. Ma so una cosa: voglio continuare a essere chi sono diventato adesso. Un uomo che ha capito che fuori dal campo c'è il mondo. Che ha capito che la partita più importante si gioca lì, ogni giorno, con le persone che ami. E che, anche quando smetterà di giocare, vuole continuare a vivere così: presente. Nel qui e ora. Senza rimpianti", ha confessato Acerbi nel suo libro parlando del suo futuro.
(Io, guerriero)
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