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gossip
Il figlio di Paolo Villaggio (Getty Images
Il figlio di Paolo Villaggio, Piero, ha parlato del padre in un'intervista al Corriere della Sera. E ha raccontato dei primi ricordi con lui: «Di quando andavamo insieme allo stadio a vedere la Lazio, che tifavo io: lui è sempre stato della Samp. Il calcio era un momento solo nostro. Abbiamo girato l'Europa per vedere la Samp o il Milan. Berlusconi ci invitava e andavamo col suo aereo privato. Ero molto orgoglioso di mio padre. Lo trattavano tutti in maniera ossequiosa. Vialli e Mancini provavano a fargli fare delle battute, ma lui non era dell'idea. Era molto spiritoso nella vita privata, ma non sempre lo faceva».
«Mi infastidivo quando ci interrompevano e io gli stavo dicendo qualcosa di importante per me. Ma riconosco come un pregio che sia stato così generoso con i suoi fan. Solo alla fine si spazientiva, ma era la malattia», ha aggiunto. «Non si è mai curato? Non sono mai riuscito a colpevolizzarlo, proprio perché so cosa sia una dipendenza. Purtroppo talvolta gli sono stato complice, quando ormai era in sedia a rotelle e chiedeva a me di portarlo in giro nei negozi dove c’erano i prodotti di cui era goloso. Mai dolci».
Piero Villaggio dice di sapere cosa è una dipendenza perché ha avuto problemi con la droga, e ha anche raccontato di aver perso la fidanzata per overdose, ed è stato proprio il padre a portarlo a San Patrignano per la disintossicazione. «Sono stato lì per tre anni. Se devo fare un bilancio, alla fine è stata un’esperienza positiva perché io ne sono uscito. Pur non essendo sempre d’accordo con i suoi metodi, Muccioli ha dato una risposta a tante famiglie. All’entrata della comunità c’era un gabbiotto dove sostavano mamme disperate che volevano far entrare i figli. Io quando arrivai in comunità mi arrabbiai molto ma alla fine ho scelto di restare. Se mi sono chiesto se sarebbe successo con un altro papà? Sì. E mi sono risposto che sarebbe successo lo stesso perché la tossicodipendenza è una malattia. Come lo è stato il diabete per papà».
(Fonte: Corriere della Sera)
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