- Home
- Wags
- Musica
- News
- Video
- Social
- REDAZIONE
gossip
Getty Images
Dwayne Johnson ha lasciato cadere l’armatura di "The Rock" (il suo nome d'arte da wrestler), e per la prima volta è rimasto solo Dwayne: un uomo che non teme di mostrare le proprie crepe. E lo fa con 'The Smashing Machine'. "Questo film mi ha cambiato la vita. Ora sono un uomo più in sintonia con me stesso. Per la prima volta sono riuscito ad esplorare il mio dolore e i traumi del passato". Un film che "ha sbloccato qualcosa in me, mi ha fatto capire che posso esplorare tutto questo", racconta l'attore nell'intervista all'Adnkronos. Nel film targato A24 di Bennie Safdie - nelle sale da oggi con I Wonder Pictures - interpreta la vera leggenda delle arti marziali miste (Mma) Mark Kerr. Mentre raccontava sullo schermo i mostri interiori del lottatore dentro e fuori dal ring, Johnson attraverso questo film ha scardinato la versione di sé che Hollywood gli ha cucito addosso. "Non mi sono sempre sentito libero di mostrare le mie vulnerabilità. A Hollywood se qualcosa funziona bene vogliono continuare a farlo". E quel "qualcosa" sono sempre stati i blockbuster, come 'La mummia – Il ritorno', 'Doom', 'Fast & Furious', 'Jumanji – Benvenuti nella giungla', 'Black Adam', 'Jungle Cruise', 'Oceania' e moltissimi altri.
"Mi sono sempre arrivati copioni che non mi permettevano di far convivere vulnerabilità e forza maschile", ma al contrario "solo forza, umorismo e salvare il mondo. Con questo - prosegue - non voglio dire che non me li davano, la colpa è anche mia. Da una parte non ricevevo storie profonde ma, dall'altra, io non manifestavo i miei desideri. Non mi sentivo pronto". L'anteprima all'82esima Mostra del Cinema di Venezia è stato un giro di boa, anche simbolico. "Dopo la presentazione ho letto tanti articoli con la parole 'rivelazione'. Ed era perfetta per me, perché avevo espresso tutte le parti di me per la prima volta". Per Johnson "puoi sempre nasconderti dietro una facciata, fingere di avere tutte le risposte: può funzionare anche per sempre, se lo vuoi. Ma la domanda è: sei davvero fedele a te stesso? Stai davvero offrendo tutto te stesso alle persone che vogliono venire a sostenerti e vedere quello che stai cercando di fare artisticamente?".
L'attore poi torna alla domanda iniziale, 'chi è Dwayne Johnson dopo 'The Smashing Machine'?': "È qualcuno più sensibile a questo", dice. Non rinnega la sua carriera, né i blockbuster che l’hanno reso un’icona planetaria. Ma oggi la prospettiva è cambiata. D'ora in avanti "mi assicurerò che ci sia spazio per i film più grandi - come 'Jumanji' oppure 'Oceania'- che sono molto divertenti ma anche per ciò che è importante per me come artista". Progetti che "realizzo esclusivamente per me mettendoci tutto me stesso. Poi lo consegno e passo alla cosa successiva", conclude. (di Lucrezia Leombruni)
© RIPRODUZIONE RISERVATA