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Il figlio di Costacurta: “Ho provato a togliermi la vita a 17 anni, nessuno sa come io…”

Redazione Golssip
Il racconto doloroso di Achille Costacurta

Achille Costacurta, figlio di Billy Costacurta e Martina Colombari, si è raccontato ai microfoni di Repubblica. Il giovane ha condiviso dettagli del suo passato doloroso e travagliato. È partito per la Sicilia e a Mondello ha trovato la sua dimensione: «Milano mi metteva ansia, avevo bisogno di cambiare aria». Della Sicilia racconta cosa lo ha colpito e cosa lo fa stare bene: «La gente. Non giudica. Ti tende la mano, ti accoglie. Un po’ come in India, quando ho fatto Pechino Express: se scegli quella terra, ti trattano come sacro. A Palermo mi sono sentito così. Mi ha aiutato». 

Un passato doloroso

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Nel suo passato ci sono già stati momenti di grande dolore: un tentato suicidio a 17 anni, il Tso, l'abuso di droghe, il centro penale minorile di Parma. «Ho provato a togliermi la vita con sette boccette di metadone. L’equivalente di 40 grammi di eroina. Nessuno sa spiegarsi come io sia ancora vivo», ha raccontato Achille, che nel centro minorile di Parma era finito a 15 anni per due coltelli trovati nell'armadietto di scuola. «Mi permettevano dieci sigarette al giorno e appena non ti presentavi a colazione, te ne toglievano una. Una volta un agente mi ha detto che mi doveva parlare. Stavo fumando e gli ho chiesto di aspettare che finissi. Mi ha spezzato la sigaretta davanti al viso, gli ho sputato e mi hanno preso a schiaffi in una stanza. Ero solo un ragazzino», aggiunge. Ora però Achille è rinato e sta bene: «Mi sento rinato. Non tocco droghe, sto bene e ho recuperato il rapporto con i miei genitori. Prima litigavamo ogni giorno, ora siamo uniti. Se torno tardi, li chiamo». Sono stato fortunato ad averla attraversata a questa età. Meglio che scoprirla e caderci a 45 anni con una famiglia sulle spalle. Oggi sono un altro, anche grazie alla Sicilia. Un sogno che ho? Aprire un centro per ragazzi con sindrome di Down. Aiutare gli altri mi fa sentire le farfalle nello stomaco».