L'intervista a Sonia Bruganelli, ex moglie di Paolo Bonolis. Bruganelli si racconta in una lunghissima intervista-confessione al Corriere della Sera, ripercorrendo anche le tappe della storia col conduttore.

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Bruganelli: “Tradito Bonolis solo una volta. Dopo l’aborto situazione tossica con Paolo”
Chi era la giovane incinta alla quale Bonolis dice «io non me la sento»?
«Mi stavo laureando in Scienze della Comunicazione, ero fiera di mantenermi da sola grazie a lavori da modella e telepromozioni. È così che avevo conosciuto Paolo, che però aveva una sua ferita emotiva: era già papà, i due figli erano stati portati in America da piccoli e per lui era stato un lutto. Mi sono innamorata e mi sono gettata a capofitto in quella storia. La gravidanza non era cercata, ma avrei voluto che Paolo mi dicesse “che bello, questo bimbo è frutto del nostro amore”. Invece, non era pronto. L’ho capito, non l’ho accusato e, fra diventare madre senza di lui o avere lui, ho scelto lui. Ho creduto che, fatto l’intervento, sarebbe finita lì. Mi sbagliavo».

Sua madre l’aveva avvisata: le aveva detto che, se abortiva, doveva essere forte abbastanza da dimenticare.
«Invece, la rabbia per ciò che mi era stato tolto si è fatta sentire. Se Paolo mi parlava dei suoi figli, ero lacerata, pensavo che non mi considerasse abbastanza importante per giustificare un’altra sua paternità. Gli dicevo: zitto, mi ferisci. Era una situazione tossica. Ci siamo sposati perché ci amavamo, ma anche per un intreccio di altre ragioni».
E poi è nata Silvia.
«Sì, ma aveva una cardiopatia, è stata operata appena nata e ha avuto un’ipossia: non sapevamo che danni avrebbe avuto. È stato uno shock. Ho passato i primi mesi a letto, mentre mia madre si occupava di lei. Ero annichilita, distrutta dal senso di colpa. Pensavo: sono stata punita per aver rinunciato al mio primo bambino. Mi sono chiusa in me stessa: avevo fallito, non ero stata perfetta e mi vergognavo. Da allora, per anni, ho inseguito un ideale di maternità irrealizzabile. Abbiamo cercato subito un altro figlio. È nato Davide, poi Adele, ma mi sono scontrata col fatto che questo non rendeva la mia famiglia “normale”».

E non ha fatto nulla per guarire il senso di colpa?
«Avrei dovuto fermarmi ed elaborare il dolore, invece, mi sono buttata nel lavoro e ho cercato successi che mi facessero apparire forte. Mi sono data allo shopping compulsivo. Mi sono atteggiata a str...za perché nessuno pensasse che soffrivo. Invece, avrei dovuto accogliere e metabolizzare la situazione di Silvia. Solo quando l’ho fatto la mia vita è cambiata».
Qual è quel momento?
«Un giorno, Silvia mi ha visto piangere mentre le mettevo il tutore, mi ha alzato il viso e mi ha chiesto: perché piangi? Ho capito che mi stava dicendo “io sono questa e sto bene così e, se sto male, è perché tu piangi”. Ho capito che, se il destino, le aveva tolto delle cose, io non potevo toglierne altre con la mia paura, il mio fastidio, la mia rabbia. Perché di rabbia ne ho avuta tanta. Ho capito che il problema di Silvia non era la sua malattia, ma io che non riuscivo a guardare mia figlia senza fare i conti con le mie proiezioni. L’ho capito ancora meglio leggendo Sembrava bellezza di Teresa Ciabatti. Lì ho proprio visto che, anzi, di tutti i miei figli, Silvia è la più serena».
Essere «la moglie di» può non essere solo piacevole?
«Quando io e Paolo ci siamo fidanzati, ho scelto di lasciare la ribalta e lavorare dietro le quinte. Non volevo essere quella chiamata in tv solo perché sta con Bonolis e non volevo essere la moglie mantenuta. Ho messo a frutto la mia laurea, ho iniziato lavorando col manager di Paolo e, dalle fotocopie, sono passata a fare i casting, poi a produrre i programmi. Così, sono diventata “l’imprevedibile signora Bonolis”, quella da gestire. Poi, mi sono messa in proprio e dicevano che ero cara, perché ero un obolo da pagare per avere lui, il più amato. In realtà, ho assunto persone a tempo pieno, dato stabilità a intere famiglie».

Dopo l’annuncio della separazione, le sono stati attribuiti dei tradimenti.
«C’è stato qualcuno che, non sapendo com’era il mio rapporto con Paolo, ha pensato di potermi attaccare. Ma c’è stata una sola infedeltà e lontana nel tempo: prima della nascita di Adele».
Che amore è quello col suo nuovo compagno, il ballerino Angelo Madonia?
«Maturo, vero. Lui è più giovane di me, ma per esperienza, è più grande. Ha due figlie da due madri diverse, ha vissuto in Cina, sa che i miei figli vengono prima di tutto».
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