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Manuel Bortuzzo, 26 anni, ex promessa del nuoto e attuale membro della nazionale paralimpica, ha vissuto una vita segnata da sfide difficili. A soli 16 anni stabilì il record italiano sui 3000 metri, ma un tragico episodio lo lasciò paralizzato alle gambe. Nonostante questo, ha continuato a lottare e a tornare in vasca. Recentemente, ha vinto un processo per stalking contro la sua ex fidanzata, Lulù Selassié, condannata a un anno e otto mesi con la condizionale.
Manuel ha raccontato la sua storia d’amore con Lulù, iniziata nel 2022 durante il Grande Fratello, e terminata nel 2023. «Era una relazione normale per due ragazzi di vent'anni», ha spiegato in una intervista a Il Giornale. Ha deciso di chiuderla perché i comportamenti di lei erano troppo diversi dai suoi valori. Nonostante il distacco, Lulù non accettava la fine della relazione e lo perseguitava fisicamente e psicologicamente. «Mi ritrovavo ovunque, telefonate, messaggi, e lei mi aspettava fuori dai locali. Ogni volta le ribadivo che non era per un’altra donna, ma perché volevo chiudere».
Nonostante i tentativi di riavvicinamento, la situazione è peggiorata, culminando in un incontro violento. «Dopo due mesi, si è presentata agli europei di nuoto e ha alzato le mani», racconta Manuel. La situazione è degenerata in minacce di morte, ma lui ha sempre creduto che non fosse in grado di fargli del male. «Quello che mi angosciava era il ricatto psicologico».
Infine, Manuel ha deciso di ricorrere alla giustizia, ottenendo un’ordinanza di allontanamento. «Non ho mai voluto farle del male, ma proteggere me stesso», ha affermato. Oggi, la vicenda ha lasciato un segno nelle sue relazioni future, ma Manuel resta fermo nel suo messaggio: «Lo stalking non ha sesso, l’amore non deve mai giustificare la violenza».
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