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Getty Images
Aldo Grasso ha analizzato le novità del canale Nove, compreso l'ingaggio di Amadeus. Il conduttore presenta insieme a Giulia Salemi il format "The Cage - Prendi e scappa". Scrive il critico sul Corriere della Sera: "Stiamo assistendo a una curiosa inversione: non è Amadeus che deve portare idee al Nove ma il Nove che deve trovare idee per giustificare l’ingaggio di Amadeus. Questo è il sintomo più significativo del disagio in cui si trova la rete. Nel telemercato (potrebbe essere un’idea di programma, sul calco di «Calciomercato – L’originale»), il Nove ha fatto importanti acquisti ma non è riuscito a fare squadra".
"Maurizio Crozza ormai si riduce alle imitazioni, con una spruzzatina di ideologia di sinistra radicale. Fa il suo compitino, senza tanti sforzi e torna a casa a controllare il conto in banca, da buon genovese. Fabio Fazio è chiuso nel suo mondo, frequentato solo dal ristretto numero dei suoi amici. Ha sempre l’aria dolente di chi è in esilio e non vede l’ora di tornare in Rai, che considera casa sua. Poi c’è lo spazio di «Accordi & disaccordi» appaltato al «Fatto quotidiano» (prima, c’era anche Peter Gomez, ma con i buoni uffici dei cinquestelle è approdato in Rai). Alla fine, l’unico che fa squadra è Gabriele Corsi con «Don’t Forget the Lyrics», gli altri sembrano corpi estranei. Il problema del Nove è quello di Luciano Spalletti: ha i giocatori, ma non riesce a farli giocare come squadra", ha concluso Grasso sul CorSera.
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