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Francesco Facchinetti e la musica: “Diventata come un panino da fast food. Manca…”
C’è un momento, nella vita di chiunque lavori nell’industria dell’intrattenimento, in cui ci si sveglia con una strana sensazione addosso: qualcosa si è spezzato. Per Francesco Facchinetti, questo momento è arrivato ora, e lo ha raccontato sui social. "Forse sono io, o forse è la musica. Sento che negli ultimi due anni è successo qualcosa di profondo. La musica è diventata come un panino da fast food: lo consumi, ti sembra buona, ma poi la dimentichi. Dopo sei mesi, nessuno si ricorda cosa stava ascoltando. Si pubblicano canzoni come si postano reel su Instagram. È tutto troppo veloce, troppo uguale".
"Manca l’anima, manca la fame vera. Manca l’urgenza. E quando smetti di emozionarti, smetti anche di dare tutto te stesso. Perdi il fuoco e io il fuoco non voglio perderlo. Oggi vedo troppa rincorsa al successo prima ancora che il successo sia reale. Troppa corsa verso gli stadi… quando magari lo stadio non è più quello di una volta. Lo dico con lucidità: mi è capitato di pensare che forse è meglio non fare uno stadio. Ed è pazzesco anche solo dirlo. Ma non è tutto perduto. Quest’anno con il progetto con i Modà mi ha fatto risentire qualcosa. Emozione vera. Rispetto, amicizia, fiducia. Io e Kekko ci siamo ritrovati in un momento di cambiamento, ci siamo ascoltati, ci siamo fidati l’uno dell’altro".
"Oggi so solo una cosa, voglio lavorare a progetti che mi emozionano. Solo se sento qualcosa, solo se brucia. Non riesco più a fare il “manager”. Non ce la faccio, non posso. Posso essere un fratello maggiore. Posso credere in un sogno. Posso mettere l’anima, ma solo se mi emoziona. Altrimenti no, non lo faccio più".
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